Un’anomalia che fa rumore: più punti in trasferta che al “Massimino”. I playoff impongono un cambio di rotta in casa

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foto Catania FC

A novanta minuti dal termine della regular season del girone C di Serie C, c’è un dato che salta all’occhio e che sorprende per la sua rarità storica: il Catania ha raccolto più punti in trasferta che tra le mura amiche. Sono 26 quelli conquistati lontano dal “Massimino”, contro i 25 ottenuti in casa. Una tendenza poco comune, soprattutto per una piazza così calda e appassionata, ma che fotografa in maniera piuttosto chiara l’andamento della stagione rossazzurra.

Il paradosso è servito: mentre il pubblico catanese continua a sostenere in massa e con passione, è proprio al “Massimino” che la squadra ha faticato di più a esprimere il proprio potenziale. La conferma arriva da un altro dato significativo: il Catania vanta il miglior attacco esterno dell’intero girone. Un primato che la dice lunga sull’efficacia della proposta tattica di Domenico Toscano lontano da casa, dove il Catania riesce a giocare con maggiore scioltezza, meno pressioni e più spazi per sviluppare le proprie trame offensive.

Numeri emblematici, che aprono a riflessioni importanti. In primis, sulla difficoltà di trasformare il “Massimino” in un fortino, come invece dovrebbe essere. Ma soprattutto in vista dei playoff, quando l’equilibrio emotivo e tecnico sarà tutto e quando ogni dettaglio potrà fare la differenza. Servirà ritrovare il feeling con la vittoria in casa, per sfruttare davvero il fattore campo e rendere lo stadio di Cibali un valore aggiunto, e non un ostacolo.

Il Catania ha dimostrato di avere gambe, carattere e idee. Adesso l’obiettivo deve essere quello di completarsi, tornando a rendere il proprio stadio un alleato, e non soltanto uno scenario.

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