“Speziale innocente”. Lo hanno ripetuto a più riprese, a gran voce, gli ultras della Cavese nel corso della partita disputata dagli aquilotti contro il Catania allo stadio “Simonetta Lamberti”, esponendo anche due striscioni recanti le scritte: “Lunga vita al degno rivale e al suo ideale…”, “Un abbraccio all’innocente Antonino Speziale!”.
Così la tifoseria organizzata blufoncè si è espressa nei confronti di Speziale, che ha scontato 8 anni e 8 mesi di carcere per la morte dell’ispettatore capo di polizia Filippo Raciti avvenuta nel 2007, a Catania. Lo stesso Speziale, intervenuto all’interno del docufilm ‘Gioco Sporco – I Misteri dello Sport’, su Italia1, lo scorso anno disse:
“Per quasi tutto il mondo io sono l’assassino dell’ispettore Raciti. Mi è cambiata la vita, mi hanno fatto pagare un omicidio che non ho commesso. Ma sono sereno con la mia coscienza, non ho ucciso Raciti e ho pagato tutta la mia pena fino all’ultimo giorno. Mi piaceva fare scontri. Non ho mai nascosto che il mondo ultras mi è sempre piaciuto, ne ho sempre fatto parte e ne faccio parte tuttora. Uno dei miei sogni più grandi è svergognare l’Italia e far capire l’errore giudiziario che è stato commesso. Non sono stato io a uccidere Raciti ma bensì una manovra sbagliata di un suo collega”.
Per il legale di Speziale, Giuseppe Lipera, “nell’intercettazione dell’epoca Speziale ammette di essere stato lì ma non c’è alcun riferimento all’omicidio di Raciti. Non vedo da parte sua alcuna ammissione di responsabilità – ha evidenziato – Questa storia non è finita. Mi batterò fino alla mia morte perché venga riconosciuta l’assoluta innocenza di Antonino Speziale. Filippo Raciti è un eroe che è morto in servizio ma Speziale non l’ha ucciso”.
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