Riportiamo una serie di riflessioni del giornalista de La Sicilia e La Gazzetta dello Sport, Giovanni Finocchiaro, ai microfoni di Sicilia 242 nel corso della trasmissione ‘Spazio Sport Live’:
“I risultati comandano sempre su tutto, poi è chiaro che il catanese come tutti i tifosi – ma soprattutto il catanese – nel momento del bisogno lascia da parte ogni polemica. C’è da incitare la squadra perchè questo è un momento di preparazione dei playoff, poi arriva l’Avellino capolista. E contro l’Avellino ricordiamo sempre sfide infuocate, mai banali, combattute“.
“L’ottimismo aiuta. Ora si parla quasi esclusivamente di calcio – in attesa di altre novità – perchè tra penalizzazione, mercato, infortuni, logo, Torre del Grifo, Pelligra, Grella, accuse e polemiche varie questa squadra un pochino si era smarrita. Ricordo che parte di questi otto risultati utili consecutivi il Catania li ha accumulati senza il giocatore più forte in attacco che è Inglese. Chiaro che riacquisti autostima e riporti gente allo stadio, poi in coincidenza c’è questa partita con l’Avellino che diventa un big match”.
“Ho ipotizzato nei giorni scorsi la conferma di Toscano perchè dopo anni di continui cambiamenti, rivoluzioni e riassetti del gruppo – anche se non ho avuto conferme dalla società – ho la sensazione che ci sia la voglia di ripartire da Toscano per non cancellare tutto quello che di buono ha fatto in pienissima emergenza, riprogrammando la stagione ventura facendo tesoro degli errori. Se la guida, che è consolidata, diventa quella dell’anno precedente magari riesci a riorganizzarti e partire in maniera differente”.
“Un giocatore da solo non fa una squadra intera, ma abbiamo visto che soprattutto l’assenza di Di Tacchio è stata deleteria in un periodo in cui il Catania aveva cominciato bene. La mancanza di un calciatore importante sul piano tattico, fisico e dell’esperienza come Di Tacchio secondo me ha pesato tanto. Io ho seguito il ritiro di Assisi e Toscano aveva impostato il lavoro a centrocampo nelle due fasi con Di Tacchio e Sturaro perchè De Rose ancora non era arrivato. Ad un certo punto si sono fatti male tutti e tre. A turno De Rose poi ha recuperato, meno male che adesso in piena emergenza Toscano ha ritrovato un calciatore molto duttile, un jolly preziosissimo che è Quaini“.
“Adesso credo che il centrocampo nella zona mediana abbia trovato quasi una quadratura. Lo staff del Catania ha cambiato anche i giorni degli allenamenti settimanali. Ora il lunedì fanno lavoro di scarico, martedì riposo e mercoledì ricominciano ad allenarsi in modo tale che gli acciaccati e gli over 30 non forzino, non arrivando alla fine della settimana con dolori e dolorini. E’ un metodo che fino a questo momento ha funzionato”.
“Montalto? Quando un attaccante sbaglia gol semplici, poi subentrano pensieri negativi, l’atteggiamento di chi vuole recuperare ma non riesce. Tatticamente un paio di cose interessanti a Trapani le ha fatte, però sbagli un gol di quel genere… ci sono due soluzioni, riposi nella gara successiva oppure reagisci subito. De Paoli? Sfrutta la sua fisicità, l’impegno. Magari non è un giocatore alla Inglese, non lo sarà mai ma possiede altre qualità, la maglia la sta sudando. A Giugliano non era un protagonista, il Catania l’ha preso in emergenza e per quelli che sono stati i tempi a le caratteristiche del giocatore, bene o male si è calato nella parte, sposando una nuova avventura in una piazza che, per numero di spettatori, non è Giugliano. Questo salto in una piazza importantissima a mio avviso lo ha assorbito bene. Frisenna? Pronti, via è arrivato a Catania dalla situazione non certo felice di Messina ed è stato espulso. Ricordate le critiche che ha ricevuto, invece ricominciando da zero o quasi dopo la squalifica pian pianino è entrato nei meccanismi. E’ giovane, al di là del gol a Trapani nei momenti in cui va in campo sta dando il suo apporto”.
“Faggiano è tornato e la squadra ha ripreso a fare risultati, recuperando anche l’identità di squadra. E’ un uomo di campo, di calcio, non è l’ultimo arrivato. Non dimentichiamo che durante il blackout del ritiro, quando il Catania per un mese non ha potuto acquistare nessuno, Faggiano ha venduto chi poteva vendere in quel momento ma soprattutto è andato a cercare in emergenza dei giocatori per fare la squadra. In emergenza hai preso Jimenez, poi nel mercato di gennaio è arrivato Dini, portiere che sta facendo benino, in emergenza approdarono anche Lunetta e Guglielmotti nell’ultimissimo giorno di ritiro. Hai cercato, d’accordo con allenatore e dirigenza, di dare un’identità sulla base di quello che poteva essere il gioco di Toscano, lasciando perdere chi ti propinava il procuratore di turno per fare l’affare“.
“Se la società si vuole strutturare in un certo modo, l’arrivo del Direttore Generale – che dovrebbe essere l’ex Genoa Zarbano – nei prossimi giorni darebbe un’impronta diversa soprattutto nell’organizzazione economica perchè la società ha speso troppi soldi pur avendo incassato la bellezza di 6 milioni e 300mila euro tra biglietti, abbonamenti, merchandising, cartellonistica pubblicitaria e altro”.
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