Il Catania ha provato a chiudere in bellezza il percorso casalingo nella regular season contro la capolista Avellino, inseguendo il massimo risultato che, in casa, mancava dal 3-1 inflitto al Giugliano il 26 gennaio. Il campo, invece, ha dato ragione agli irpini, vittoriosi in rimonta contro un Elefante generoso ma che nel secondo tempo non è riuscito a dare seguito a quanto di eccellente fatto nel corso della prima frazione.
Così il bottino di punti allo stadio “Angelo Massimino” (25) resta invariato, avendo collezionato 6 vittorie e 7 pareggi, riportando 4 sconfitte con 18 reti all’attivo e 12 al passivo, 8 ‘clean sheet’ (match conclusi senza subire gol). Ruolino di marcia da settimo posto nel raggruppamento meridionale di Serie C. Nel complesso una fase difensiva sicuramente apprezzabile, al netto di qualche episodio negativo. La media di poco più di un gol fatto a partita, invece, evidenzia le difficoltà in zona realizzativa fin troppo spesso palesate tra le mura amiche dalla formazione di mister Toscano.
Un Catania molto più efficace sotto porta quando gioca in trasferta, che probabilmente fatica di più in casa quando affronta compagini ben chiuse dietro e con un atteggiamento in prevalenza attendista. Il ‘fattore Massimino’, nonostante la grande affluenza di pubblico registratasi nel corso della stagione (salvo alcune eccezioni), purtroppo per i rossazzurri non ha fatto la differenza in questo campionato.
Risalta il numero di pareggi (7), terzo dato più alto del girone dopo Benevento e Picerno (8). Bastava anche solo tramutare qualche risultato di parità in vittoria per avere, oggi, un piazzamento più importante in classifica. Adesso l’obiettivo è chiudere al meglio la stagione regolare, per poi puntare tutto sui playoff facendo leva sul pieno recupero di uomini importanti come Inglese, Dalmonte e Guglielmotti.
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