E’ fuori discussione che alcuni giocatori in particolare possano contribuire a fare la differenza nella post season. Tutte le squadre dispongono dei cosiddetti valori aggiunti. Quegli elementi che, da soli, in alcuni frangenti possono risolvere i momenti più critici e trascinare i compagni verso il rilancio. Più volte ci si è soffermati sul concetto di gruppo, avvertendo l’importanza di essere uniti e coesi per il raggiungimento dell’obiettivo. Il singolo può incidere, trasferendo una mentalità che contagi la squadra nella sua interezza. I risultati sono la naturale conseguenza di quanto prodotto, fermo restando che tante variabili entrano in gioco. E la componente fortuna assume la sua valenza.
E’ anche vero che la fortuna aiuta gli audaci e bisogna saperla indirizzare a proprio favore. Mister Toscano non parla e non parlerà mai di “riserve”, facendo passare il messaggio che ogni calciatore possa e debba fare la sua parte. Ma è chiaro che se non tutti i calciatori hanno fatto registrare lo stesso minutaggio e andamento un motivo ci sarà. C’è chi ha tirato a lungo la carretta, per esigenze legate all’infermeria o l’importanza assunta negli schemi di Toscano. E c’è chi, obiettivamente, ha giocato meno a seguito di problemi fisici o non avendo reso secondo le aspettative.
Il salto di qualità, quello vero, passa da qui. Dalla capacità di raggiungere uno step successivo da parte di coloro che, per vari motivi, hanno faticato di più nel corso della stagione. Serve il contributo di tutti. Può sembrare una frase fatta ma è davvero così. Soprattutto chi non ha avuto modo di incidere positivamente è chiamato a superare se stesso. Ad andare un passo oltre le difficoltà. Ragionando con il Noi e mettendo da parte l’Io. Dando una mano al compagno, facendo uno scatto in più in campo, avendo il coraggio di osare e di mettersi in discussione: dal primo all’ultimo componente della rosa. Il Catania ricerca questa mentalità per affrontare al meglio i playoff.
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