Qualche settimana addietro, la Corte d’appello di Messina, sezione minorenni penale, ha dichiarato inammissibile, per manifesta infondatezza, la richiesta di revisione del processo per la morte di Filippo Raciti presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera, difensore di Antonino Speziale, il quale all’epoca era stato condannato a otto anni e otto mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale, pena che ha già scontato.
Sulla base della ricostruzione giudiziaria, l’ispettore Raciti sarebbe stato colpito da un sottolavello in lamierino, provocandogli una lesione fatale al fegato. L’istanza di revisione del processo presentata dall’avvocato Lipera ha fatto leva sulle dichiarazioni di due testimoni, un uomo e una donna, intervistati nel 2020 dalla trasmissione ‘Le Iene’ su Italia1 sostenendo invece la tesi del “fuoco amico”, secondo cui Raciti sarebbe stato ferito mortalmente da una Range Rover della polizia. La Corte d’appello di Messina ha ritenuto che le interviste non costituissero prove nuove sufficientemente solide per riaprire il caso. L’avvocato Lipera ha annunciato di aver presentato ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d’appello.
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