Poco più tardi delle ore 14:00 del 9 aprile di tre anni fa, il Presidente del Tribunale dott. Francesco Mannino emetteva il comunicato stampa che sancì la fine dell’avventura del Calcio Catania nella stagione 2021/22: “Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale, si comunica che in data odierna il Tribunale di Catania – sezione fallimentare – ha disposto la cessazione dell’esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistico della Calcio Catania s.p.a.”. Conseguentemente gli organi federali deliberarono di revocare l’affiliazione alla fallita società Calcio Catania S.p.A., con svincolo del parco tesserati. Un momento triste, ponendo fine ad una storia lunga e gloriosa fatta di passione, gioie e dolori.
Diversi opinionisti e addetti ai lavori commentarono la notizia. Il noto avvocato Mattia Grassani, al Quotidiano di Sicilia parlò di “infinita agonia”, “cronaca di una morte annunciata perché nessuno in una piazza come Catania ha saputo proporsi e organizzare una cordata per provare a garantire una continuità alla storia rossazzurra legata anche al nome di un grande come Angelo Massimino”. Aggiungendo che “ci sono precise responsabilità che hanno nomi e cognomi, non sono da circoscrivere soltanto agli ultimi traghettatori del Catania, ma anche a chi ha abbandonato il club al suo destino dopo aver parlato di un Catania internazionale, lanciato verso l’Europa”. Per lui è stato “come se avessi perso un amico, un compagno di viaggio, un compagno di vita”.
Il bomber di quella stagione amarissima, Luca Moro, via social scrisse: “Non doveva finire così… Per la squadra che siamo, per il gruppo che si è creato, per l’intera città di Catania! Abbiamo fatto il possibile per far continuare questa favola, ma purtroppo ci sono cose che vanno oltre le nostre competenze. Volevo ringraziare tutta la squadra e le persone che ci hanno circondato per come mi hanno fatto crescere sotto ogni aspetto. Un grazie anche a Catania per come mi ha accolto e per avermi fatto sentire parte di una grande famiglia. Mi mancherà esultare al Massimino, sotto la Nord, ma il calcio è anche questo! Forza Catania”.
Il centrocampista Jean Freddi Greco, altro grande protagonista: “Non so cosa dire se non grazie, qua a Catania e col Catania sono cresciuto molto. Ho trovato un gruppo di persone che giorno dopo giorno sono diventati la mia famiglia. È brutto arrivare ai saluti soprattutto dopo questa esclusione a poco dalla fine di un’impresa ma nonostante tutto so che porterò quest’esperienza impressa nella mia mente per sempre, sono arrivato in punta di piedi e vado via consapevole del fatto che questa piazza mi ha aiutato a esprimermi in tutte le mie potenzialità. Grazie ai miei compagni, grazie allo staff tecnico, ma soprattutto grazie ai tifosi per avermi coccolato e incitato sempre dalla prima all’ultima partita. Porterò Catania e il Catania per sempre con me, GRAZIE e Forza Catania. U Muturinu”.
Nei mesi successivi la città dell’Elefante è ripartita dalla Serie D, con al timone il gruppo Pelligra che costituì il “Catania SSD”, prima, cambiando denominazione in “Catania FC”, poi, con il ritorno del calcio etneo tra i professionisti a distanza di un anno dal disastro. Adesso, per la seconda stagione consecutiva il Catania milita in C. Auspicando che quanto prima possa proseguire la scalata verso il calcio che davvero conta, come merita una piazza sinceramente innamorata e appassionata dei colori rossazzurri.
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