Alcune considerazioni del giornalista e vice direttore di Telecolor Angelo Gagliano, nel corso della trasmissione ‘Diretta Stadio’ dopo l’1-1 di Altamura. Riportiamo di seguito un estratto:
“Il Catania per larghi tratti delle partite non mostra di essere in campo come una squadra unita, compatta, capace di giocare in un’unica direzione. Molto spesso ci si affida alle giocate dei singoli, invece serve essere umili, compatti, portare il pallone nella metà campo avversaria tutti insieme difendendo allo stesso modo, con intensità. A livello di testa questa squadra molte volte non è presente, serve più raziocinio in determinate situazioni di gioco”.
“La differenza c’è stata, ad Altamura, rispetto alla gara precedente con la Casertana, nella misura in cui mentre lì non hai mai tirato in porta, in Puglia forse hai trovato un avversario che ti ha concesso qualche spazio in più, 5-6 volte hai inquadrato lo specchio della porta, hai creato qualcosa in più rispetto alle altre settimane ma non finalizzando a parte il gol di Jimenez, perchè nonostante la presenza in area di Montalto non hai mai messo un pallone giocabile per lui, che peraltro ha effettuato un solo tiro in porta su calcio piazzato e per il resto non si è visto, così come Luperini”.
“Prima o poi l’assenza di Inglese doveva arrivare. Va ribadito che nell’ultima campagna trasferimenti il Catania avrebbe dovuto fare un’operazione di mercato importante in entrata, l’attaccante. Al di là delle difficoltà economiche riscontrate o meno, di qualche procuratore che prima aveva dato l’apertura e poi non c’è stata, il Catania avrebbe dovuto fare di tutto per mettere a disposizione di Toscano un nuovo attaccante. De Paoli, con tutta la buona volontà, di certo non può essere il giocatore che prende il posto di Inglese, che per le sue grandi qualità tecniche e umane riesce sempre a dare qualcosa al gruppo”.
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