Così l’imprenditore Francesco Russo Morosoli, tifoso e sponsor del Catania FC attraverso il marchio Funivia dell’Etna, ospite di Futura Gol, trasmissione a cura di ‘Futura Production’:
“Mi preoccupano e non poco le affermazioni del tecnico quando dice che se non si avveranno determinate condizioni la sua presenza a Catania sarebbe inutile. Nel biennio programmato dalla società nel quale si doveva costruire una squadra che quest’anno doveva fare un pò meglio e nella prossima stagione puntare alla promozione, queste parole un pò mi spiazzano. Dobbiamo stare attenti. Evidentemente ci sono tante cose da sistemare. Vedi tutti questi infortuni che, se andiamo a vedere, sono nella maggioranza dei casi dettati da problemi muscolari. Fare il punto sedendosi a tavolino con chi effettua la preparazione dei giocatori probabilmente è d’uopo”.
“Torre del Grifo? Dalle informazioni in mio possesso già in passato la società si era interessata, parlandone con la Curatela che non riteneva congrua l’offerta del club e la cosa ha preso tempi lunghi. Adesso anche con la venuta del fratello Paul sembra che ci sia stato lo Sta bene della società e quindi Torre del Grifo dovrebbe essere acquistato dal Catania. Prendiamo con le pinze questo, ma pare che lo Sta bene della famiglia Pelligra sia arrivato. Noi vediamo sempre solo Rosario, ma dietro di lui c’è la famiglia e non solo. Questo è un punto importante. Evidentemente la società prevede che per costruire un impianto ex novo impiegherebbe molto più tempo rispetto ai 6 mesi che servirebbero per acquistare la struttura e rimettere in sesto i campi necessari per cominciare a sostenere gli allenamenti, far crescere il vivaio e le giovanili. In questo caso sicuramente i tempi sarebbero più ragionevoli”.
“Non possiamo sempre dire che i giocatori hanno troppe pressioni. I calciatori stanno bene a Catania, diciamoci la verità. Movida, locali, divertimento. Ora ci vuole una stretta dal punto di vista psicologico e mentale. Ricordo che Lo Monaco ai bei tempi andava quasi quasi lui a recuperare i giocatori nei locali. Ecco, dobbiamo cercare di avere una società che sia strutturata anche per questo, perchè diventa veramente un alibi dire che Catania è una piazza troppo calda e i giocatori subiscono la pressione. Anzi è un motivo per spronarli a fare sempre meglio”.
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