L’EDITORIALE | Se ci fossero più Inglese…

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foto Catania FC

Un’altra occasione mancata. Il Catania non va oltre l’1-1 casalingo contro la Casertana, un risultato che lascia l’amaro in bocca a squadra e tifosi. Sugli spalti del Massimino c’erano anche il presidente Ross Pelligra e suo fratello, giunti a Catania per seguire da vicino la squadra. Ma quello che hanno visto non li avrà certo entusiasmati: il pareggio finale è stato accolto da una pioggia di fischi, segnale inequivocabile di una piazza che si aspettava molto di più. I limiti sono sempre gli stessi.

Ancora una volta, il problema principale è stata la rosa corta. Con una squadra che deve sempre attingere alle stesse risorse alcuni giocatori sono stati costretti agli straordinari. La mancanza di alternative valide in panchina ha pesato, soprattutto nei momenti in cui sarebbe servito un cambio di passo per chiudere la partita. La stanchezza ha condizionato il rendimento negli ultimi minuti, permettendo alla Casertana di rimanere in partita e provare anche a vincere.

In un match che ha lasciato più dubbi che certezze, alcune note liete ci sono state. L’attaccante rossazzurro Roberto Inglese ha ancora una volta dimostrato il suo immenso valore, non solo tecnico ma soprattutto umano. Generoso, instancabile, sempre pronto a dare il massimo fino all’ultimo secondo, la punta ha lottato su ogni pallone anche nel finale di gara, quando le energie erano ormai al lumicino.

Anche il portiere Dini si è distinto con interventi decisivi che hanno evitato il peggio, mentre Guglielmotti ha garantito spinta e copertura sulla fascia, dimostrando di essere una pedina fondamentale per la squadra, se in giornata. Nonostante la delusione per il pareggio, il pubblico del Massimino ha riconosciuto il loro impegno, soprattutto per Inglese, riservandogli un meritato tributo: il ragazzo ha rappresentato al meglio lo spirito di sacrificio che questa squadra dovrebbe incarnare.

Tuttavia, alcuni limiti tecnici sono sempre più evidenti. La costruzione del gioco spesso appare prevedibile, con poche soluzioni efficaci per superare la pressione avversaria. La mancanza di qualità in alcuni reparti si traduce in difficoltà nel mantenere il possesso e nel creare occasioni da gol nitide.

Il Catania esce dal campo con l’ennesima occasione sprecata e con la consapevolezza che, alle condizioni attuali, continuare a lottare per traguardi ambiziosi sarà sempre più complicato. I tifosi hanno già dimostrato pazienza, ma i fischi di fine gara sono un segnale chiaro: il Catania deve fare di più.

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