LA SICILIA: “Il Catania ha un Corallo prezioso, il giovane attaccante esempio da seguire”

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foto Catania FC

“Cos’è oggi Corallo? Un raggio di sole nel bel mezzo di una stagione vissuta sull’altalena, la speranza che un giovane nato e cresciuto a Picanello può portare in dote in un gruppo che cerca stabilità? La certezza di chi è nato a Catania e lotta per la maglia della sua città e, inevitabilmente, mette sempre qualcosa in più con rabbia, una sana e bene augurante incoscienza. Anche con la ‘spirtizza’ tipica di questa terra”, riporta La Sicilia.

Si è scatenata curiosità attorno all’attaccante classe 2005, entrato in un momento delicato del match a Monopoli spaccando la gara. “Saper reggere un paio di giorni di inaspettata celebrità diventa una prova ulteriore che traghetta Clarence dalla gavetta verso una possibile affermazione in una Serie C di calcio, spintoni e pedate”, si legge. Corallo da settimane fa parte in pianta stabile della prima squadra, e Toscano nel recente passato ha valorizzato i ragazzini dei club che ha allenato. “Oggi a Catania le intenzioni di creare spazio continuano”. Altri giovani hanno esordito, vedi D’Emilio e Forti, oppure Butano e Allegra, Privitera e Ciniero sono stati spesso in panchina, nel contesto di una stagione “che il Catania sta cercando di amministrare dopo errori e tentativi di ripartenze”.

Corallo in Primavera l’anno scorso aveva segnato 11 gol, “in questa stagione è arrivato a cinque ma ha giocato di meno perchè aggregato alla prima squadra lasciando spazi e primati a D’Emilio (12 reti) e Privitera (7)”. A Monopoli Clarence ha sfiorato anche il gol “ed è stato bravo il portiere a deviare con un gesto di notevole abilità la traiettoria della palla dopo che l’attaccante aveva dribblato un difensore trovando lo spazio per il tiro. Un paio di accelerazioni in profondità, la lotta su ogni pallone con la rabbia che ogni tifoso del Catania aveva in corso. Ecco il vero spirito di un calciatore che lotta per onorare la maglia. Questo è piaciuto a tutti, ecco perchè oggi Corallo viene additato come un esempio da seguire”, evidenzia l’articolo di Giovanni Finocchiaro.

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