A proposito del pareggio casalingo con la Casertana, all’interno del quotidiano La Sicilia si fa menzione della prova di alcuni rossazzuri in particolare. Vedi Celli, rispolverato da Toscano a seguito di un problema all’adduttore di Anastasio emerso nel corso della rifinitura. Dopo l’unica presenza in campionato contro il Cerignola il 25 settembre scorso, Celli “ha cominciato bene, poi ovviamente ha finito il carburante dopo aver annullato Kallon correndo per tutta la fascia e arretrando in difesa quando era necessario e sempre con i tempi giusti”, si legge.
Jimenez, invece, “non è entrato in partita – era una gara rozza, più calci che calcio – e il Catania non ha saputo guadagnare campo nè superiorità numerica”. Si evidenzia il “duello a lotta libera tra Di Tacchio e Vano che se le sono suonate di santa ragione fino a quando l’arbitro non ha sventolato loro il cartellino giallo. Botte da orbi, quantomeno il rossazzurro ha messo piedi e amor proprio. E gli altri? Il manifesto della partita è l’ingresso di un ritrovato Luperini, guarito da un problema: invece di verticalizzare sulla trequarti ha dato palla dietro. Insomma un pò tutti si sono tolti la responsabilità rischiando davvero poco. E così non è che il Catania possa fare tanta strada nei playoff. Ammesso che li raggiunga”, riporta l’articolo di Giovanni Finocchiaro.
Dopo il rigore dell’1-1 ospite, “solo Casertana perchè la squadra di casa ha smarrito ogni idea e francamente se l’è fatta addosso per il timore di sbagliare e di perdere”. Anzi, Dini ha salvato il risultato soprattutto nel finale compiendo “un miracolo sulla conclusione ravvicinata di Proia”. La partita è scivolata “verso anonimato, depressione del pubblico e rabbia di chi aveva ancora scelto di dare fiducia a questi ragazzi e, invece, ha ricavato solo dispiaceri e umiliazioni”.
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