Riportiamo una serie di considerazioni di Carlo Breve, allenatore ed opinionista con trascorsi anche da calciatore del Catania, intervenuto ai microfoni di Telecolor, nel corso della trasmissione ‘Corner’:
“Il Catania è arrivato al match contro la Casertana con una rosa priva di otto giocatori e tra i titolari almeno tre non al top della condizione. Allegretto è stato fermo due mesi prima di venire a Catania, domenica è stato il peggiore dei difensori dopo avere fatto bene le precedenti gare giocate in rossazzurro. De Paoli è venuto a Catania dopo qualche spicciolo di partita a Giugliano, questa cosa l’ha pagata dopo una discreta prestazione con gol a Monopoli, arrivava da una settimana in cui credo si sia allenato pochissimo avendo accusato un risentimento muscolare. Celli veniva da quattro mesi di assenza e dopo 55 minuti aveva i crampi. Non s’inventa nulla nel calcio”.
“Il Catania è il cane che si morde la coda. In un momento in cui è stata rimpolpata la rosa, hai tanti calciatori fuori condizione che devi far giocare per forza. Io forse avrei inserito dal 1′ Frisenna facendo rifiatare De Rose, che ha bisogno anche lui di rifiatare, e Jimenez – che può giocare ovunque – non lo avrei mai tolto dal campo anche se non ha fatto la migliore prestazione. Tutte queste circostanze ti portano ad una prestazione incolore, favorendo un’ottima prova della Casertana che alla fine se avesse vinto non avrebbe rubato niente. Il Catania si è abbassato dietro la linea della palla non pressando mai in maniera convinta l’avversario“.
“Solitamente il Catania con avversarie schierate con il 4-3-3 scherma il play con un trequarti dietro le due punte creando dei duelli con i quarti di centrocampo che vanno subito in pressione dei due terzini, domenica non è andata così. Era Jimenez che usciva sul terzino, creando una disparità numerica in mezzo al campo con Guglielmotti e Celli a marcare Kallon ed Egharevba, i tre centrali di difesa su Vano. Questo atteggiamento è stato improduttivo. Il Catania ha sempre lavorato molto bene per creare coppie e duelli con squadre schierate con il 4-3-3. Emblematica la gara casalinga vinta col Benevento, riscontrando un Catania feroce, aggressivo in ogni angolo di campo. Domenica invece ho visto una squadra lunga, annaspare dietro ai giocatori della Casertana che nel secondo tempo ha creato seri problemi al Catania“.
“Cambio di modulo? Il 4-3-1-2 o il 4-3-2-1 potrebbe essere adattabile a quelle che sono le caratteristiche dei giocatori. Ad esempio penso ad un centrocampo a tre con Di Tacchio play, Frisenna mezzala sinistra e Luperini mezzala destra, se al top della condizione. Avresti così una diga, un geometra e un assaltatore. Potrebbe essere un buon centrocampo, bisogna vedere se il mister vuole rinunciare a quello che è un suo dogma, la difesa a tre, che magari gli dà maggiori garanzie”.
“Altamura? E’ una squadra viva, il Catania l’affronta nel momento migliore dei biancorossi che hanno in Leonetti un attaccante prolifico, una seconda punta molto forte. L’Altamura è una formazione ostica per il momento che vive il Catania, giovane e con grande entusiasmo che sicuramente raggiungerà la salvezza con una buona percentuale di anticipo. Il Catania rischia di avere brutte sorprese se non entra in campo depurato dalle tossine di domenica scorsa“.
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