A MENTE FREDDA | Parole di Toscano cadute nel vuoto. Superato solo l’esame di Inglese. Sicurezza a difesa dei pali

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foto Catania FC

“La partita con la Casertana è la più importante del campionato perchè deve certificare il nostro cambiamento. Un cambiamento che già si vede, è tangibile a prescindere dai risultati e deve essere stampato sulla nostra pelle, ricordato ogni giorno per portarci lontano fino alla fine”. Parole, soltanto parole. Quelle proferite dal tecnico del Catania Mimmo Toscano alla vigilia del confronto casalingo con la Casertana.

L’allenatore calabrese ha saltato la gara per squalifica. Al suo posto si è accomodato in panchina il vice Michele Napoli. Proprio quest’ultimo, al triplice fischio, ha commentato con amarezza il risultato finale. Più che il risultato, la prestazione offerta. In quella che poteva e doveva rappresentare la partita della svolta (quante volte si è parlato di possibile svolta…) il Catania ha toppato di nuovo. In questo caso fa ancora più rumore, perchè la guida tecnica aveva espressamente esortato la squadra a scendere in campo con un piglio deciso, importante, confermando i progressi intravisti nell’ultimo periodo. Invece le parole di Toscano sono cadute nel vuoto.

Il rettangolo verde ha certificato i limiti di sempre, mostrando il volto di un Catania distratto, fragile soprattutto sul piano mentale, incapace di infilare una serie di vittorie, al di là delle assenze che pesano ma, da sole, non bastano a giustificare la pochezza di idee di un gruppo che fa ampio affidamento alle qualità di Jimenez per accendere l’interruttore. Quando l’italo-spagnolo non riesce ad incidere, la luce si spegne ed il blackout è totale.

Il film non cambia e torna di moda l’illusione. Vinci a Monopoli malgrado sei in formazione rimaneggiatissima, piegando la resistenza di un avversario che occupava la vetta della classifica. Ti aspetti nel successivo incontro tra le mura amiche un Catania galvanizzato, più in fiducia, pronto a dare tutto per conquistare un risultato che ti consenta di portare a -2 il distacco dal Crotone quinto classificato. Calcoli, purtroppo, inutili perchè l’atteggiamento in campo è l’esatto contrario di quel che ci si attende.

Il fatto che il portiere della Casertana sia stato quasi del tutto inoperoso la dice lunga sulla performance del Catania, a prescindere dai meriti che vanno riconosciuti ad un avversario che, al netto delle difficoltà attraversate, ha interpretato nel modo giusto il match. Emblematico che, nei minuti finali, il pubblico sugli spalti abbia urlato “Inglese, Inglese, Inglese”. Sempre lui ultimo a mollare, l’ex attaccante del Chievo. L’esame di Inglese è stato brillantemente superato, la punta classe 1991 ha offerto la solita prova impeccabile per grinta, generosità e spirito di sacrificio, interrompendo il personale digiuno di gol che durava da oltre un mese.

Se solo ci fossero più Roberto Inglese in questa squadra, oggi il Catania occuperebbe una posizione di classifica sicuramente migliore di quella attuale. In un contesto di grigiore assoluto vale la pena, comunque, sottolineare anche il buon momento di Dini a difesa dei pali. Nota di merito per l’ex Catanzaro, garanzia di sicurezza: sommando gli interventi di Monopoli e domenica scorsa le sue parate hanno fruttato dei punti (Farroni valida alternativa, come dimostrato quando chiamato in causa in precedenti occasioni). Da qui il Catania riparte. Continuando a dondolarsi sull’altalena dei risultati e delle prestazioni, con quali prospettive?

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