Il giornalista de La Gazzetta dello Sport Nicola Binda punta i riflettori sul Catania, ai microfoni di Telecolor nel corso della trasmissione ‘Preview’:
“Sicuramente il girone C è quello che mette in campo più proprietà importanti, più squadre ambiziose e tradizionalmente è sempre un girone particolarmente complicato. Ridurlo solo ai dati diffusi sul monte ingaggi dei club è un pò riduttivo perchè quella tabella va letta in maniera particolare. Vero è che quegli 11 milioni non vanno in campo, il Catania ha anche dei contratti riferiti a calciatori fuori rosa”.
“Errori? Chi non li commette? Se li ha fatti la Juventus intesa come prima squadra, perchè non può farli il Catania o una squadra di C? Se nessuno sbagliasse il calcio sarebbe di una noia mortale. Ci sta che il Catania abbia sbagliato. Il problema del Catania è un altro. Sicuramente avrebbe dovuto giocarsela di più, visti i giocatori arrivati e l’allenatore scelto ci si aspettava un Catania più vicino al Benevento, poteva essere la svolta se la portavi a casa al ‘Vigorito’, con quasi tutto il girone da giocare. Poteva cambiare completamente lo scenario, ma adesso mettere in croce la squadra mi sembra un pò prematuro“.
“A Catania c’è un vantaggio che hanno pochissimi, 20mila persone allo stadio che ti sostengono, un patrimonio che obiettivamente in Serie C non ha nessuno. Ma se il sostegno di questi 20mila si trasforma in polemica, pressione e contestazione sulla squadra, diventa un grandissimo svantaggio che per esempio il Benevento non ha. Il Catania ha speso tanto e qualcosa non è andato ma sostenendo la squadra, se ti giochi i playoff puoi ancora salire in B“.
“Al di là degli aspetti romantici e affettivi, la crescita del club che ha in testa Ross Pelligra non passa solo dal salire una categoria. Perchè salire senza avere le basi giuste è un suicidio. Vale per il Catania e per tutti in Italia, sia chiaro. Giusto far crescere la squadra ma anche il club, la voglia d’investire nelle strutture, nel centro sportivo. Ai tifosi soprattutto interessa vincere il campionato, ma bisogna capire che oggi vincere un campionato non è la cosa fondamentale. Perchè se vinci ma non hai le strutture per affrontare la categoria superiore è meglio non vincerlo il campionato. Ripeto, vale per il Catania come per qualsiasi altro club. Devi essere strutturato, un progetto sportivo serio va letto a 360 gradi e non solo sulla base del risultato che conseguono i giocatori la domenica“.
“Sul mercato il Catania deve alleggerire la rosa, piazzando dei calciatori fuori lista perchè costano. Se riescono ad alleggerire di sicuro qualcosa sarà fatto perchè dopo metà campionato si capisce che la squadra ha delle necessità. Credo si ragionerà cercando di non rivoluzionare ma apportando pochi correttivi, inserendo dei tasselli che mancano. Ivano Pastore? Lo ritengo una garanzia, conosce bene il calcio e la realtà del girone. Bisogna avere fiducia sul tipo di strategia da attuare ed alleggerire un pò, perchè quel monte ingaggi pesa, se riuscirai a dar via determinati giocatori sarà più facile muoversi sul mercato”.
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