“Sul campo è il fallimento di un progetto che aveva avuto un prologo meraviglioso: Toscano, Faggiano, gli acquisti fino al 18 luglio. Roba già saputa e risaputa. Poi, lentamente e – stavolta sì – con una regolarità sconcertante, il Catania si è sciolto fino a meritare una classifica che oggi è anonima, ma che rischia di diventare anche pericolosa. Poi è vero che Turris, Taranto e Messina hanno problemi ben più bravi. E allora, la linea di pericolo diventa lontana anni luce. Non è una scusa, tutt’altro”, riporta La Sicilia.
“Sotto accusa è finita da tempo la società. E ieri, dopo i gol di Afena Gyan e Semedo, la contestazione verbale è esplosa a tutti i livelli. In tribuna Vip hanno contestato in modo pesante Grella e i suoi collaboratori, in via Aporti la squadra. In questo quadro d’insieme tutt’altro che allegro, nessuno in società ha parlato”, si legge.
“Nel calderone finisce anche Mimmo Toscano che ha alcuni giocatori fedelissimi (anche perchè virtualmente confermati), altri scontenti che però devono giocare in attesa di un avvicendamento in rosa. Chi sa di non far parte del futuro immediato non s’immola o involontariamente anche tira indietro la gamba. Chi cerca di rattoppare alla fine perde lucidità. E questo gruppo mostra limiti evidenti. Soprattutto caratteriali”, evidenzia il quotidiano.
“Si può cambiare in corsa l’obiettivo dopo aver fallito una rincorsa al primo posto mai all’altezza. Ma lo si faccia adesso: svecchiando e prendendo ragazzi di prospettiva”. L’alternativa è “arrivare alla fine con un’armata brancaleone che non risponde più ai comandi. Ma, a fine mese, lo stipendio (e anche molto alto) lo si incassa in virtù dei contratti permessi dal club, non dimentichiamolo. Altro che amore incondizionato per la maglia”, aggiunge l’articolo di Giovanni Finocchiaro.
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