EX ROSSAZZURRI – Sorrentino: “Catania, responsabilità non solo dei calciatori. Programmare per vincere, facendo un passo alla volta”

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L’ex portierone rossazzurro Roberto Sorrentino è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Spazio Sport Live’, su Sicilia 242, formulando una serie di riflessioni che riguardano le vicende del Catania:

“Non basta in una società dotarsi di grandi manager e professionisti, ma anche gente di campo che sa fare calcio. Catania merita sicuramente piazze e categorie importanti, però non è che chi spende tanto vince, bisogna saper spendere. Ci sono dei contratti molto elevati di calciatori che probabilmente non valgono quelle cifre. Lo scouting e gli uomini della società cosa fanno? Quando c’è il mal di pancia andiamo a prendere il portiere, il difensore il centrocampista? Bisogna programmare in partenza e saper spendere“.

“Quando si assembla una squadra, si devono avere calciatori compatibili per caratteristiche. Servono giocatori con fame, i cosiddetti ‘marpioni’ devono esserci ma se non hai i giovani non vinci e non vai da nessuna parte perchè il calcio è fatto di corsa, forza e qualità. Non posso avere 15-20 senatori. Non voglio criticare nessuno della società ma un club che si rispetti deve avere uno scouting efficiente, andando in giro per i campi. Basta prendere giocatori sotto consigli di un determinato procuratore ma calciatori funzionali alle esigenze del mister osservandoli da vicino”.

“Quando il Catania è ritornato in Lega Pro, non andavano fatti probabilmente quei proclami di vittoria per andare subito in B… io ho avuto il piacere di lavorare 4 anni alla Juve con Boniperti presidente. Boniperti diceva sempre che per programmare una società e squadra forte ci vogliono dai 3 ai 5 anni. Forse l’errore è stato illudere, in buona fede, la tifoseria pretendendo subito la promozione in B. Io direi che è meglio fare i passi uno alla volta, piano piano, e poi si raggiungono risultati importanti. Non dimentichiamo che questa società è proprietaria del Catania da tre anni, diamo il tempo a questo club di migliorarsi”.

“Se il Catania perde gare con squadre mediocri ed ha una classifica deficitaria, la responsabilità non è esclusivamente dei calciatori. La mela non cade mai lontano dall’albero. Si deve programmare per vincere, specialmente nel calcio attuale dove i giovani sono una forza, il futuro. Ci sono stati degli errori, l’importante è saper rimediare perchè tutti sbagliamo. L’importante, come diceva Gianni Agnelli, è sapere quando si sbaglia e saperlo ammettere”.

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