Catania 1-2 Juventus Next Gen non è stata solo la gara che ha sancito la sesta sconfitta in campionato dei rossazzurri, quarta tra le mura amiche. Soprattutto ha rappresentato l’incontro nel corso del quale sono emerse tutte le criticità strutturali che hanno accompagnato spesso la squadra di Toscano in occasioni diverse. Un concentrato di errori individuali, poca cattiveria e decisione nei contrasti, frenesia e mancanza di lucidità negli ultimi metri, un centrocampo sfilacciato che ha prodotto voragini ad una difesa poco attenta, in special modo da quando il suo perno, Di Gennaro, è fuori a seguito di un infortunio.
Non basta affidarti alle qualità di Inglese, all’estro di Jimenez e Stoppa. Le avversarie ti studiano e sanno di dover limitare le fonti primarie del gioco rossazzurro. Per il resto assistiamo alla involuzione di tanti giocatori, che va a ripercuotersi sul rendimento complessivo della squadra. Aggiungiamo che un elemento come D’Andrea, che timidi segnali di ripresa aveva dato qualche settimana addietro, assume sempre più le sembianze di un fantasma. Davvero non vi è traccia alcuna di uno dei migliori realizzatori della passata stagione in C, quando faceva faville nel reparto avanzato del Cerignola.
Ierardi, dopo essere finito a ‘Chi l’ha visto?’, ha fatto ritorno in campo ma sol perchè Castellini è stato costretto ad uscire, nel corso del secondo tempo, per un problema fisico. Celli è tornato a disposizione ma continua a scaldare la panchina. Verna, uno dei migliori centrocampisti dello scorso campionato cadetto, è l’ombra di se stesso. E la sconfitta di Benevento ha lasciato molte scorie, devastando psicologicamente i rossazzurri.
Domenica pomeriggio la squadra di Toscano ha costruito le sue occasioni da gol, ma frutto di una manovra d’attacco sviluppata quasi per inerzia, cucendo il gioco in maniera fin troppo scolastica e prevedibile, pagando un atteggiamento passivo. Il sussulto d’orgoglio nel finale che ha portato al gol di Lunetta non può bastare per soddisfare le ambizioni e le aspettative di una piazza che continua ad ingoiare bocconi amari.
E’ evidente che più di qualcosa non va sotto l’aspetto gestionale. Il mister, che pure ha le sue responsabilità, ha indirizzato messaggi inequivocabili nel post gara. Perchè quando Toscano parla della necessità di reperire sul mercato gente affamata e motivata a vestire la maglia del Catania, conferma il deficit strutturale e caratteriale della rosa, il fallimento del progetto iniziale certificato dall’inadeguatezza di una serie di calciatori nel contesto rossazzurro. Sta alla società cogliere i messaggi di Toscano e non farsi trovare impreparata in questa sessione di calciomercato. Ma l‘ambiente è depresso, sfiduciato, resta molto scettico in vista del prosieguo della stagione. Non potrebbe essere altrimenti.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***