STAMPA LOCALE – Finocchiaro: “Altalena Catania. Ultime chance per chi si sente in bilico. Basta rivoluzioni. Serve personalità per imporsi”

0
846

Riportiamo alcune riflessioni del giornalista de La Sicilia e La Gazzetta dello Sport, Giovanni Finocchiaro, ai microfoni di Telecolor nel corso della trasmissione ‘Preview’:

E’ un’altalena, perchè non sei mai sicuro di quello che può combinare questa squadra. I risultati precedenti in campionato e l’occasione di giocare in casa con un avversario molto più abbordabile facevano immaginare uno scenario diverso. Con 5 punti in più il Catania sarebbe stato a ridosso del Benevento, penso in particolare alle gare disputate con Latina, Messina e Cavese”.

“Faggiano? Se la settimana scorsa, al termine del confronto con la Cavese, è andato a botta calda negli spogliatoi sicuramente ha fatto bene perchè ha illustrato il pensiero della società ed il suo. Strattonare idealmente una squadra che va incontro a questi errori secondo me era necessario”.

“Avevi impostato il ritiro estivo con due certezze perse quasi subito, Di Tacchio e Sturaro. Entrambi Toscano difficilmente li alternava proprio per rafforzare la squadra con dei concetti nelle due fasi di gioco che prevedevano come il pallone per forza di cose transitasse tra i due. Se ne manca uno, adatti un elemento. Se ti viene a mancare anche l’altro devi ricostruire tutto l’impianto di gioco. Sturaro è rientrato adesso, gli servono un paio di partite di rodaggio. E’ meglio avere più alternative. Finora molti giocatori si sono sacrificati giocando anche con una continuità eccessiva a mio avviso. Cambio di ruolo per Jimenez? Difficilmente Toscano lo toglierà dalla posizione attuale secondo me”.

“Si avvicina il mercato di gennaio? Devi decidere cosa vuoi fare nella vita, alzare un attimo l’attenzione per meritarti una riconferma, se sei messo in discussione impegnarti di più. Ma io non credo manchi l’impegno nella squadra, forse un pò di attenzione. Il risultato chiaramente è figlio della prestazione corale e quindi, considerando che il mercato è alle porte, qualcuno che magari si sente un pò in bilico probabilmente ha le ultime chance per riuscire a convincere società e allenatore“.

Se cambi 10-12 giocatori per ogni sessione di mercato non puoi costruire davvero nulla. Delle formazioni anche molto meno quotate del Catania, all’insegna della continuità cambiando solo qualcosina, oggi sono molto più avanti e hanno un cammino regolare. E’ chiaro che Catania è una città che fa eccezione, non puoi aspettare come accade a Monopoli e Cerignola, ma l’esperimento dell’anno scorso è stato deleterio e ce lo portiamo appresso ancora oggi. Con 12 giocatori cambiati e un allenatore ancora a libro paga, tutto si ripercuote anche sulla gestione amministrativa attuale“.

“Il responsabile sanitario? E’ lo stesso dei tempi della Serie A. Che sia inesperto sul piano professionale lo escludo assolutamente, non credo abbia perso il lume della ragione, tutt’altro. Io non devo difendere lo staff sanitario. Quando le cose vanno male a Catania si deve per forza trovare un colpevole. Che sia l’allenatore, il giornalista, il direttore sportivo, Pelligra. Si cerca sempre di puntare il dito contro qualcuno. Io non cambierei nessun medico, ds e allenatore perchè se c’è la fiducia per creare un ciclo e superare i momenti difficili si deve restare tutti uniti. Se devi cambiare un attaccante o un dirigente in società ci può stare, ma il Catania ha sempre cambiato quasi tutto, invece le rivoluzioni non vanno bene”.

“Sono nauseato di ripetere che purtroppo chi viene a Catania a volte non si rende conto di quanto possa pesare la maglia in termini di responsabilità ma anche di esaltazione. C’è un pubblico non solo di 18 mila spettatori al ‘Massimino’, perchè ti spinge tutta la città se fai bene. Viceversa ti arrivano schiaffoni dappertutto. Devi avere personalità per importi“.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***