È arrivato l’atteso momento del giro di boa del campionato di Serie C ed è tempo di bilanci per tutte le squadre partecipanti. Il Catania si lecca le ferite: la sua classifica non riflette le ambizioni di inizio stagione, anche se nel corso dei mesi le carte in tavola sono irrimediabilmente cambiate, dal blocco sul mercato (con conseguente penalizzazione di un punto) in poi, seppur con la presenza fuori dal campo di due pedine ritenute il top per la categoria: il ds Daniele Faggiano e l’allenatore Mimmo Toscano.
Il tecnico rossazzurro, per quanto se ne dica in giro, è arrivato alle falde dell’Etna per portare il Catania in Serie B. Questi erano i presupposti al momento della firma. Forte delle numerose vittorie conseguite in carriera, è chiaro che su Toscano siano state riposte grandi aspettative e il suo verbo è stato sempre tenuto in considerazione, anche da stampa e tifosi. In questa fase, però, tra infortuni e involuzione generale, la critica diventa presidio di onestà intellettuale: questa squadra ha evidentissimi limiti, tanti infortuni individuali sono costati punti molto pesanti e la mancanza di costanza in casa, con uno degli attacchi interni meno prolifici di tutta la Serie C completano il quadro.
È chiaro: così non si può competere per il primo posto, e per questo sulla graticola finisce in primis la proprietà che, per uno strano scherzo del destino, se decidesse di operare seriamente a gennaio, potrebbe ridurre il gap dalle posizioni di vertice della classifica. Mimmo Toscano, pure lui, è apparso in stato confusionale nella partita contro il Potenza: dall’undici titolare alla gestione dell’intero incontro non è stato il solito allenatore battagliero capace di motivare con i suoi messaggi ai ragazzi dalla panchina.
Che le cose non stiano andando bene neanche a lui si evince dalle dichiarazioni post gara che più volte hanno visto l’allenatore parlare di un lavoro importante da fare in allenamento per restare concentrati e trasformare la pressione in un vantaggio. Parole che sentiamo da mesi, evidentemente Toscano non ha saputo fino ad ora trovare la chiave motivazionale giusta.
Una cosa è certa, ci sono elementi della rosa che hanno dato risposte definitive sulla loro incapacità di gestire la pressione che esercita la piazza di Catania, palesando limiti consistenti. Lecito adesso aspettarsi al di là della classifica, un gruppo con un diverso mordente e con la giusta cattiveria per essere all’altezza di questa blasonata piazza. Toscano è ancora l’allenatore più vincente della categoria e chi vince ha sempre ragione, ma qui non si vive di risultati del passato, bisogna costruire un progetto vincente e per far questo occorrono sicuramente scelte diverse.
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