L’EDITORIALE | Limiti evidenti e stato di confusione generale

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foto Catania FC

Notte fonda. Il Catania in versione casalinga è una squadra debole e fragile, ben lontana da quel potenziale paventato ad inizio stagione e dall’obiettivo promozione che – per quanto negato in conferenza stampa, ieri sera, da mister Mimmo Toscano – è stato sbandierato dalla proprietà e dalla dirigenza, non soltanto nei mesi scorsi ma anche, lo ricordiamo, all’atto della presentazione del progetto sportivo, al momento dell’acquisizione del titolo sportivo di Serie D per la “rinascita” del club dopo il fallimento.

Ciò che è accaduto in estate, ovvero lo stop prolungato sul mercato per le difficoltà della proprietà nella produzione di una fideiussione che ha portato poi alla penalizzazione di un punto, ha inevitabilmente fatto cambiare il tiro. In questo senso l’allenatore del Catania oggi ha ragione di dire che non è il primo posto l’obiettivo di questa compagine, non avendo completato l’opera di costruzione della rosa secondo programmi e volontà.

Squadra incompleta e con evidenti limiti tecnici in alcuni reparti nevralgici: dal portiere agli attaccanti sono molteplici le criticità che impediscono alla squadra di essere davvero competitiva. Poi, alla prima difficoltà – in casa – il gruppo si sfalda anche psicologicamente e la frittata è fatta. Oggettivamente una squadra che produce e brucia tante opportunità e che subisce una rete per l’ennesimo infortunio individuale può mentalmente sbandare: è la dimostrazione che questa non è una squadra da primato.

La sensazione è che il Catania sia preda di uno stato di confusione generale. Inoltre gli infortuni continuano a devastare la squadra che perde pezzi mentre ne recupera altri. Così non si va da nessuna parte, e questo non significa essere disfattisti ma approcciare alla realtà con spirito critico e sottolineare le evidenze.

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