“Se questa è una squadra che deve lottare per recuperare posizioni per ricollocarsi in cima, o da quelle parti, stiamo freschi. Non prendiamoci in giro, il Catania di oggi non è un gruppo che può sgomitare per arrivare primo”, riporta La Sicilia. “Il pari in rimonta della Cavese è stato l’ennesimo flop maturato nel giorno in cui il Benevento ha pareggiato in casa e il Trapani ha perso. Ma inutile guardare gli altri, bisogna indagare in casa rossazzurra per comprendere che cosa accade. Dopo 17 partite tra episodi, assenze, arbitri da Serie C (normale), sviste e sfortuna il Catania fluttua tra la zona centrale della classifica e una rimonta che non è mai diventata concreta”, si legge.
Vengono sottolineati i “limiti evidenti” del Catania. “Cross errati, incapacità di raddoppiare e mettere al sicuro il successo, errori su palla inattiva, calo evidente nella ripresa. Gli infortuni sì, sono tanti, ma c’è anche un calo fisico che nei momenti clou non ti fa rimanere lucido. E, allora, via con il balletto degli errori: gol preso da polli, gol sbagliati davanti alla porta. Così il progetto ambizioso di lottare, almeno lottare, naufraga con tutte le buone intenzioni e l’impegno di questo mondo”, evidenzia l’articolo di Giovanni Finocchiaro.
A fine partita, “fischi sonori, frasi di sconforto da parte del pubblico che pretende di più e si è francamente rotto le scatole ad assistere a gare così deprimenti. Uscire da questo momento è davvero difficile. Manca la continuità di risultati e le occasioni perdute si moltiplicano fino a segnare un solco oltre il quale sarà davvero difficile proseguire”.
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