Rosario Foti, ex allenatore di tante squadre (siciliane e non solo) tra cui Acireale, Gela e Andria, è stato ospite ai microfoni di Telecolor. Ecco le parole evidenziate dopo il pareggio interno del Catania contro la Cavese:
“Il secondo tempo non è stato sul livello del primo, come capita spesso nel calcio purtroppo o per fortuna in base alla posizione in cui ci si trova, gli episodi sono determinanti. E’ impossibile far saltare il giocatore della Cavese quasi sull’area piccola in occasione del gol del pari, lì Di Gennaro deve attaccare assolutamente la traiettoria della palla, non era neanche un pallone molto veloce, colpito con una parabola molto arcuata, quindi c’era tutto il tempo per leggere la traiettoria della palla, aggredirla, poi è assurdo che un giocatore come Sturaro a porta sguarnita non abbia segnato, quando bastava solo appoggiare. Penso che chiunque avrebbe fatto gol”.
“Gli episodi condannano una squadra dove Bethers praticamente è stato inoperoso per 95′. Nella ripresa non ha toccato palla, non ha fatto una sola parata, ma il calcio è fatto di queste cose. La Cavese ha avuto il merito di intensificare il ritmo, di aver aggredito il ritmo più di quanto fatto nel primo tempo, di avere determinato una partita meno tecnica ma più battagliera e aggressiva. Il risultato finale ha dato ragione ai metelliani”.
“Oltre all’occasione sciupata da Sturaro c’è stato Inglese che, di testa, al centro dell’area piccola è stato fermo sulle gambe; bastava staccare 5 centimetri per impattare la palla dall’alto verso il basso e mandare la traiettoria nello specchio della porta. Sono gare che vanno chiuse, non si può attendere l’episodio che rimette in corsa l’avversario, la partita nella ripresa andava aggredita di più, questo probabilmente è stato l’unico errore del Catania”.
“La vittoria sarebbe stata corroborante per il prosieguo del campionato, perchè avrebbe probabilmente fatto scattare quella fiducia, quell’entusiasmo, quella condizione psicologica per affrontare con più energia le partite successive. Questo non vuol dire che si deve demordere, ma bisogna continuare a crederci e lottare. La strada è lunga. Bisogna arrivare quanto più in alto possibile, secondo me parlare di primo posto in questo momento è fuori luogo e sposta gli equilibri mentali della squadra, però si può salire in classifica quanto più possibile. Sappiamo come i playoff siano importanti nella griglia dei posizionamenti. Il Catania deve rimboccarsi le maniche e cercare di scalare la classifica”.
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