Riportiamo alcune riflessioni del giornalista Angelo Patanè, ai microfoni di Telecolor, dopo la sconfitta del Catania a Crotone ed in vista del prosieguo della stagione:
“La partita di Crotone l’ha vinta Longo dalla panchina rispetto al bravo Toscano, utilizzando Guerini e Silva su una corsia che ha steso sostanzialmente il Catania. I rossazzurri andavano a confrontarsi con una squadra con un impianto difensivo che era un colabrodo fino a qualche settimana prima e lo ha dimostrato anche con le due reti subite nel finale, 26 gol totali al passivo che raccontano la storia della fase difensiva del Crotone”.
“Faggiano non ha fatto acquisti a vuoto. Ha preso D’Andrea, autore di 16 gol la scorsa stagione e adesso ancora fermo a zero, Montalto che ne aveva siglati 12 e col Catania, finora, soltanto uno. Toscano l’anno scorso ha realizzato il migliore score in campionato, dunque il Catania ha dimostrato di cercare una proiezione importante ma i numeri danno in questo momento torto alla dirigenza rossazzurra. Il Catania nelle ultime cinque partite ha raccolto tre punti, in pratica l’equivalente di quattro sconfitte ed una vittoria”.
“Il club si è anche dotato di una struttura societaria nuova, ma qui dovremmo capire quanto serva questa struttura o quanto serva poterla rinforzare. La struttura parte non solo da figure professionali che quest’anno il Catania ha provato ad inquadrare assumendo finalmente un direttore sportivo, che adesso per ragioni di salute è parzialmente assente. Si è dotato anche di un allenatore vincente, ma è una squadra che continua ad allenarsi al Cibalino e al ‘Massimino’. Secondo me manca un rinforzo all’interno della società che non tolga chi c’è già ma dia un apporto altrettanto significativo. Forse l’apporto di Bresciano, figura autorevole, spalla e consulente di Grella, non basta”.
“Toscano? Non viene deresponsabilizzato perchè proprio per la mancanza di soluzioni che hanno contenuto le scelte soprattutto in mezzo al campo, che è la zona nevralgica, ho l’impressione che non abbia la stessa lucidità dimostrata lo scorso anno a Cesena, dove ha realizzato un campionato straordinario con due sole sconfitte. Mi dispiace che Inglese continui ad essere sacrificato sull’altare delle scelte di Toscano. Insieme a Jimenez, Inglese è chiamato a svolgere una fase difensiva troppo di contenimento o di raccordo che fatica a sostenere, soprattutto se lo devi tutelare in virtù dei tanti minuti che ha fatto, essendo molto distante dalla porta. E Jimenez arriva troppo distante da quello che probabilmente è il suo miglior costrutto. Toscano ha riaperto tardi la partita di Crotone con i cambi. Se il principio cardine è quello di mettere giocatori di ruolo in partite così importanti, Toscano lo incominci a fare. Jimenez è un classico numero 10, bisogna dare probabilmente a questo giocatore la possibilità di esprimersi dietro le punte per avere qualcosa di meglio da raccontare“.
“Il Trapani? Riesce sempre e comunque a segnare tanti gol. Significa che i giocatori vengono messi nelle condizioni di esprimersi in un certo modo e la fase offensiva funziona. I granata verranno a Catania a fare la loro partita, è normale che sarà un impegno difficile ma è altrettanto normale che questo non deve diventare un’attenuante perchè tutte le avversarie del Catania hanno ragioni valide per dare il meglio contro gli etnei”.
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