Concetto Mannisi, giornalista che scrive per il ‘Corriere dello Sport’, analizza la situazione in casa Catania nel corso della trasmissione ‘Preview’, su Telecolor. Ecco quanto evidenziato:
“Sembrava che il Catania potesse restare in scia al Benevento. La speranza era quella di accorciare quanto più possibile dalla capolista, o comunque dalle dirette inseguitrici. Adesso il Catania si trova in una posizione di classifica probabilmente non preventivata da nessuno di noi, prima che accadesse tutto quello che è accaduto anche in termini d’infortuni. Si dovrebbe sperare in una serie di exploit che in questo momento non sono esattamente ipotizzabili, alla luce di quanto visto nelle ultime gare, ma la speranza è l’ultima a morire e chissà che non si possa invertire il trend già a Crotone. Anche un’eventuale vittoria ‘rubacchiata’ servirebbe ad una squadra che in questo momento non ha il morale alle stelle“.
“L’interruzione della campagna acquisti ha certamente creato dei problemi alla squadra, perchè è chiaro che partire con determinati attaccanti sarebbe stato diverso. La scommessa di Inglese pare sia stata vinta da Faggiano, mentre Montalto ancora non rende come tutti quanti ci aspettavamo. Nelle prime giornate il Catania aveva una fluidità di manovra ed una capacità di far circolare la palla velocemente che oggi non ha. E quando arriva sotto porta, poche volte lo fa su azioni manovrate, ma più per circostanze estemporanee, per errori degli avversari e per la giocata del singolo. L’idea di gioco che aveva la squadra, in questo momento non la vedo trasposta sul terreno di gioco”.
“Certamente l‘assenza di Di Tacchio è grave perchè un giocatore con quelle caratteristiche il Catania non ce l’ha. E’ uno che riempie il campo, cattivo, un trascinatore, calciatore per me straordinario. Non averlo non aiuta, anche perchè c’è stato l’infortunio successivo di Sturaro e De Rose, Verna è costretto a cantare e portare la croce. Toscano per me è un grandissimo allenatore. L’unica cosa che forse gli si può imputare in questo momento della stagione, ma probabilmente non poteva sapere come sarebbero andate le cose quando ha chiesto De Rose, è che ti sei portato a casa un calciatore di 37 anni con un centrocampo di ultratrentenni e il caso vuole che tre di questi ultratrentenni sono stati infortunati finora”.
“Faggiano deve tutelare i calciatori che in questo momento sono in rosa e non tutti sono uguali agli altri. Il Catania non ha 22 titolari, ma 13-14 giocatori di buon livello e gli altri che sono un passo indietro. Se contro le squadre di basse classifica non si riesce a vincere, quando il Catania trova una formazione che se la gioca riesce a diventare pericoloso, al di là del fatto che ad inizio stagione stava meglio fisicamente ed aveva una maggiore autostima. Quasi tutte le avversarie si sono chiuse al ‘Massimino’ ed il Catania ha grandissima difficoltà a trovare gli spazi, anche perchè la circolazione di palla adesso è diventata di una lentezza quasi esasperante e quindi prevedibile”.
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