“Tifosi sfegatati del Catania, tentiamo di commentare le vicende rossazzurre con liscìa”. Si definiscono così i cuGGini che, via social, si sono espressi in questi termini, con il consueto ausilio del dialetto catanese, dopo il pareggio esterno contro l’Avellino:
“Ci risiamo, nel senso che siamo di nuovo tornati la squadra con gli attribbuti che avevamo ammirato ad inizio campionato. 2 punti persi più dal Catania che dall’Avellino, con la formazione etnea che esce a testa attipu giraffa dalla partita sdirignando le critiche e mostrando la duttilità degli interpreti capaci di giocare anche a 4 dietro e con Jimenez a centrocampo, con Raimo a sinistra, Cappani e destra, un Luperini in uno stato di semi-kappata ed in panchina iù, Turi sghei e n’autri sei. Toscano deve, infatti, fare fronte da settembre con le assenze di Sturaro, Di *acchio e De Rose a cui si aggiungono puntualmente na para di chistiani a caso, ma, ammuttuni arruzzuluni, è sempre riuscito ad imbracchiare delle signore prestazioni tenendoci a galla”.
“Emblema di quello che dovrebbe essere la società è Daniele Faggiano che risponde alla sgaviteiscion con la competenzeiscion, e al british stail con la cazzimma stail: uscendo dal campo a causa dell’espulsione, si rivolge verso i suoi giocatori motivandoli a usu ca si n’avunu iri a girari u Gladiatore patte III. Nonostante tutto, siamo sempre lì, a ridosso delle prime posizioni con la promessa di un centrocampo che tonnerrà restituendo completezza ad una rosa già competitiva. La testa fa tanto e pare che adesso l’abbiano rimessa a posto. FOZZA CATANIA, SEMPRE E COMUNQUE”.
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