LA SICILIA: “Chi si ferma è perduto. Vincere e sperare”

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foto Catania FC

“Non ci saranno proroghe e non solo perchè il Catania incrocia un’altra siciliana sempre al ‘Massimino. Ma il confronto con il Trapani vale uno spareggio. Chi dovesse rallentare, al di là delle dichiarazioni di circostanza, dovrà sperare che le battistrada rallentino e che il percorso possa continuare con regolarità. Altrimenti addio sogni di gloria”, riporta La Sicilia.

“In questo momento le due formazioni non dipendono da se stesse. Ci sono avversarie da guardare, il Benevento innanzitutto. E non solo. Poi se la capolista perde i rossazzurri si arrendono troppo presto a Crotone – salvo poi tentare una rimonta disperata nel finale – ecco che i rimpianti diventano problemi”, si legge.

I dirigenti etnei in questi giorni “hanno preferito la via del silenzio anche di fronte a critiche feroci e spesso anche legittime”. Il Trapani, “al di là di Lescano, è una squadra temibile, compatta, che ha avuto a sua volta momenti di sbandamento tanto che un allenatore (Torrisi) è stato congedato, un altro (Aronica) è stato spesso sulla graticola tanto è vero che è circolato pure il nome di Pasquale Marino per l’avvicendamento”.

“C’è il giusto malcontento dei tifosi, ci sono discorsi da affrontare nel chiuso dello spogliatoio che fanno perdere tempo ed energie. Se tutto filasse liscio si guarderebbe solo alla partita. Che stasera, dunque, rappresenta il crocevia dell’intero campionato: vincere e sperare”, evidenzia l’articolo di Giovanni Finocchiaro. Toscano ha lavorato fin qui “con quello che ha: una squadra sempre monca per via degli infortuni, una squadra che a gennaio ha bisogno di rinforzi e si spera che, al di là delle parole, il gruppo Pelligra possa assicurarli. Pochi ma mirati”.

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