“La delusione, espressa con cori e fischi, è sempre meglio dell’indifferenza. Il Catania che attraversa un periodo di crisi evidente al di là dei 3 punti conquistati in 4 gare, ha mostrato i limiti di una programmazione che in estate è stata messa a punto a singhiozzo”, riporta La Sicilia.
“Quel maledetto mese dal 18 luglio fino a Ferragosto ha impedito al ds Faggiano di completare il mercato. E se la difesa era quasi completa, in attacco sono arrivati rimedi all’ultimo istante. Grazie alle sue amicizie, il direttore ha convinto Inglese che aveva fatto una carriera in Serie A grazie proprio all’attuale dirigente rossazzurro”.
“Montalto, altro ultra, ultra trentenne è stato un acquisto ponderato, ma intanto molte altre scelte avevano trovato collocazione. Sarebbe ingiusto oggi chiamarlo ripiego. E indignano, più che i due gol sbagliati contro il Messina, quel calcio di punizione dal limite che ha preteso di calciare al posto di Castellini, tirandolo in curva mentre in campo i compagni lo mandavano giustamente a quel paese”, si legge.
“Comprendiamo la voglia di mettersi in luce, la generosità, ma domenica i quasi 18mila del Massimino hanno visto solo appannamento ed errori da dilettantismo puro”, evidenzia l’articolo di Giovanni Finocchiaro che aggiunge: “I giocatori hanno dei limiti che hanno origine, dunque, durante l’estate perchè quel silenzio da parte di Ross Pelligra è stato deleterio. Si paga quel mese di buio totale con il club che è stato costretto a ridimensionare budget e programma. Una difficoltà di azione che ha avuto riflessi pure nell’organizzazione del vivaio e nell’attività delle ragazze”.
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