Il Direttore Sportivo del Catania Daniele Faggiano, intervenuto telefonicamente ai microfoni di Futura Gol, ha parlato a 360 gradi della squadra e del progetto tecnico rossazzurro. Ecco quanto evidenziato:
“Le avversarie vengono qui per fare risultato perchè, se vincono, è come se vincessero due volte. Non è facile giocare per il Catania e a Catania, contro squadre che si chiudono generalmente noi abbiamo fatto un pò di fatica. Col Messina, ad esempio, dovevamo concludere meglio. Io non so quanti punti in classifica hanno il Catania e le avversarie dirette. La classifica non la guardo, mi interessa che la squadra lavori durante la settimana e si esprima la domenica, considerando che i calciatori giocano anche con la testa e non solo con i piedi. Bisogna fargli capire che forse con le piccole dobbiamo fare ancora di più, non dando nulla per scontato perchè le partite durano 100 minuti e devi affrontarle tutte nella maniera giusta, se no rischi di fare figuracce e a noi è successo“.
“Siamo grandi e vaccinati, c’è un confronto diretto tra me, il mister e Grella. Possiamo solo crescere, non tornare indietro. Un elemento che a volte ci manca? Il culo (ride, ndr). Vedi Castellini che, in occasione del rigore contro il Trapani, scivola e sbaglia il 3-1. Ci sta girando male ma la faremo girare nel lato giusto con la testa. Nelle ultime partite ci è mancata la compattezza ritrovata venerdì”.
“Se devo difendere il Catania, lo difenderò sempre. In panchina vivo la partita come se giocassi io, tante volte vorrei scendere in campo e capita di venire anche squalificato. Ma io ho vissuto con arbitri da quando avevo 13 anni, il regolamento l’ho masticato sempre, allora su determinate situazioni non mi possono prendere in giro e mi arrabbio. Con il Messina c’erano due rigori a favore nostro, secondo me a Torre del Greco ci hanno annullato un gol regolare. Io faccio gli interessi del Catania, non parlerò mai male degli arbitri pubblicamente ma io so dove intervenire per un fatto costruttivo. A fine anno gli episodi si equilibrano. A Catania c’è un pubblico importante, dunque gli arbitri hanno una responsabilità tale da penalizzare il futuro della loro carriera e li capisco. Non hanno neanche il supporto del VAR. Già per dotarli di auricolari in Lega Pro ci è voluto tanto”.
“Ho sempre lavorato 20 ore al giorno. Fare il Direttore Sportivo, stare in una società di calcio non è facile perchè non puoi mai mollare, quando tutti vanno in ferie noi dobbiamo andare in ritiro, fare la squadra. Devi effettuare un ottimo scouting di calciatori e uomini, su questo io non transigo. La mia squadra può anche giocare male ma non ho degli sfaticati in organico. Il lavoro della settimana è importante e la domenica è la conclusione della settimana lavorativa. Sono venuto a Catania perchè non si poteva rifiutare questa piazza e c’è un progetto serio, io penso a lavorare e basta”.
“Reintegro di Chiricò? E’ un professionista, si allena, purtroppo per noi e per lui è fuori lista. Si sono fatte delle scelte, poi se qualcosa cambierà lo saprete prima degli altri. Noi dobbiamo rispettare dei parametri, se qualcuno li vuole rispettare andiamo avanti. Se la società ha voglia di investire ancora? Con Grella ci diciamo le cose in faccia, nel bene e nel male, senza problemi. Se dobbiamo risparmiare lo facciamo. Se è necessario spendere, spendiamo. Basta essere chiari. Di necessità a volte si fa virtù e si cresce ancora di più“.
“Lottiamo, lavoriamo per la gloria. Ma a me la gloria non dà molta soddisfazione, io voglio cercare di portare il Catania dove merita. Sono venuto per quello, la responsabilità non mi fa paura. In Lega Pro vince una sola squadra, dobbiamo fare la guerra con tutti ma io non posso arrendermi alle prime difficoltà. Se 4 partite non vengono fatte bene io devo essere il capopopolo della mia società, devo andare avanti, dare pacche sulle spalle. Sto costruendo ma mi devono dare una mano tutti. Sento lamentale, chiacchiere… anche quando le cose vanno bene, non si parla di calcio pur di attaccare e questo dà fastidio. Gli altri problemi si creano per crearci problemi. Se dopo un pò di fatica sul campo metti altra carne sul fuoco, non aiuta. Un pò la testa viene condizionata”.
“Avverto l’affetto dei tifosi, la loro voglia, io sono il primo a volere portare in alto il Catania ma ci sono anche le altre squadre. Il girone C è il più complicato di tutta la Lega Pro, non posso assicurare che vinceremo noi, ma se si sposa un progetto lo si fa lavorando per puntare al massimo. Ho visto uno spirito diverso dalla squadra, al netto degli infortuni. Ripartiamo da qui”.
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