L’ex difensore del Catania Christian Terlizzi è intervenuto nel corso di ‘A Tutta C’ a TMW Radio per commentare anche la situazione difficile che attraversa la squadra rossazzurra in campionato:
“Ci sono squadre attrezzate per fare bene, compreso il Catania. Il Trapani è alla prima stagione in C dopo la promozione e vincere subito non è facile, il Benevento ha una grande squadra, L’Avellino vanta una grande storia. Il girone C di Serie C forse è il meno qualitativo dei tre ma il più competitivo a livello di intensità e giocatori, con delle rose magari non di grande livello ma che hanno sempre quei 3-4 calciatori che ti fanno la differenza”.
“Il Catania è partito non benissimo. Ha una piazza molto ambiziosa, esigente, l’ambiente ti perdona poco e niente. Lì devi avere lo status mentale di un calciatore di un certo livello. In queste piazze così importanti non conta solo la bravura, ma soprattutto gestire la pressione che ti porta il tifoso. Giocare a Catania non è mai facile. Tutti pensano che al ‘Massimino’ devi vincere per forza tutte le gare e invece purtroppo non è così. Quando si fanno delle squadre importanti in piazze come Catania o Palermo la scelta del giocatore anche a livello mentale è fondamentale perchè devi reggere delle pressioni non indifferenti. La storia di diversi calciatori del Catania dice che hanno percorso palcoscenici importanti, ma lì davvero non è facile giocare. Quando le cose vanno bene sei tranquillo, c’è euforia e mentalmente sei molto libero, ma quando cominciano i problemi i primi ad essere attaccanti sono i calciatori di un certo livello, che poi magari non sono neanche responsabili al 100% delle difficoltà”.
“Fondamentale rimanere attaccanti fino alla fine perchè può accadere di tutto, facendo il Catania qualche colpaccio negli scontri diretti accorcia il gap con le prime. Prossime sfide con Trapani e Avellino? C’è un allenatore ed un direttore sportivo con esperienza. Più metti benzina sul fuoco e più fatichi a fare risultato. E’ importante essere liberi di testa, non caricare di troppa pressione queste partite. I giocatori si aspettano la spinta del pubblico ma sanno che quando vanno sotto ci sono i primi mugugni e non è facile riprendere entusiasmo. Serve la scintilla che ti faccia ripartire, devi ricreare entusiasmo dentro lo spogliatoio e costruire le basi per la vittoria in casa“.
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