Un epilogo già scritto di una partita che, in fin dei conti, non è mai cominciata. Lascia l’amaro in bocca lo 0-5 subito dal Trapani davanti al proprio pubblico da un Catania imbottito di giovani per una precisa scelta operata prima del match: bisogna puntare con decisione al campionato, mentre la Coppa Italia di Serie C è sacrificabile, visti i troppi infortuni patiti. La prestazione ne è logica conseguenza: alcuni giocatori dell’organico della prima squadra e tanti altri della Primavera hanno dovuto trovare confidenza e misure in campo alla svelta.
Il Trapani ha avuto il merito di indirizzarla sin dalle prime battute, del resto i granata erano arrivati al Massimino con l’obiettivo di vincere e con un undici titolare importante. Primo tempo tenuto un po’ meglio rispetto alla ripresa, quando la squadra ha mollato completamente la presa. Il risultato, troppo ampio, delude la piazza rossazzurra che, quantomeno nel passivo, sperava in qualcosa di diverso. Confusione da parte dei pochi “grandi” in campo, sbavature colossali, c’è davvero poco da poter prendere da questa partita per poterne far tesoro.
La prospettiva è quella di riprendere a lavorare domani facendo tabula rasa di questo “allenamento” e ripartire con uno spirito diverso da proporre in chiave campionato. Una nota sui giovani rossazzurri il cui giudizio merita di essere sospeso. Non è la sede giusta per una valutazione nei loro confronti, è giusto che abbiano il tempo di crescere. Poi la carriera che faranno parlerà per loro, non è di certo questa serata a condizionare il loro futuro. Gli auguriamo di ricordarsi comunque con piacere di questo esordio in uno stadio blasonato come il “Massimino”.
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