L’attaccante Beatrice Vitale, tra gli elementi di spicco del Catania Femminile che partecipa al campionato di Serie C, rilascia alcune dichiarazioni ai microfoni della trasmissione ‘SalaStampa’, su Rei Tv. Riportiamo di seguito un estratto:
“La mia carriera di calciatrice inizia a 18 anni. Ora ne ho 23. Ho giocato a tennis una vita, dunque nasco tennista, poi il destino ha voluto questo cambio di rotta che mi ha dato tante soddisfazioni, facendomi conoscere uno sport bellissimo. Ho sempre amato il calcio, ero la classica ragazzina che giocava a calcio con gli amici maschi. Adesso da cinque stagioni milito nel Catania”.
“Crederci sempre fino in fondo, sono cresciuta su queste basi. Non faccio della tecnica la mia arma migliore. Sfrutto le mie caratteristiche principali, la velocità e un discreto senso del gol. A livello societario cosa è cambiato? E’ un altri discorso rispetto al periodo della crisi societaria del Catania ’46. Abbiamo una società alle spalle che obiettivamente non ci fa mancare nulla“.
“Questo è stato un anno di cambiamenti, abbiamo una squadra molto giovane che cerca di fare della catanesità l’elemento portante. E’ bello sapere di poter porre le basi che, alla lunga, possono dare seguito a questo movimento. Mister Alderisi? Lo conosciamo da poco tempo, oltre ad essere un bravissimo allenatore è una bravissima persona”.
“La vittoria nel derby di Palermo con anche un mio gol? Ero arrabbiata nell’azione del gol per un fallo che non mi è stato fischiato, tanto arrabbiata da correre come una pazza verso l’area di rigore del Palermo, per poi piazzare la palla in rete. Penso sia stata la gara più bella quest’anno. Per noi che facciamo parte del gruppo da più anni e siamo di Catania, il derby è il motivo per cui giochiamo fondamentalmente. La forza di questo gruppo è sentire l’importanza della maglia, il senso di appartenenza. Quando andiamo a Palermo per noi non è una semplice partita di calcio. Si tratta di un appuntamento molto sentito”.
“Il mio futuro? Lo sport è bello, il calcio è bello. Ed infatti il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di arrivare in Serie A e riuscirci con la maglia del Catania. Per il resto il mio futuro lo vedo nel campo della medicina. Vorrei fare il fisiatra, avere a che fare con gli sportivi. Lascio aperte tante porte”.
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