Due punti raccolti nelle ultime tre partite. Il passo del gambero per la squadra di mister Toscano, poco lucida e sottotono in questa fase del girone d’andata. Si era detto dell’importanza del trittico di partite con Latina, Turris e ACR Messina, occasione ghiotta per insidiare il Benevento capolista. Oggi, invece, la vetta dista 7 lunghezze ed il Catania ha sciupato l’opportunità di ridurre il distacco. Rischiando, anzi, di portarsi a -9 dai sanniti se non fosse stato per il pareggio del Crotone al 96′ proprio contro il Benevento. Più lontana anche la distanza dal secondo gradino del podio, occupato al momento dall’Audace Cerignola (-5).
Dopo 12 giornate di campionato è presto per emettere sentenze, in quanto è ancora possibilissimo recuperare terreno. Un pò tutte le squadre, infatti, hanno ed avranno i loro momenti di alti e bassi nel corso della stagione. E questa è una fase delicata per il Catania, che balbetta nei risultati e nel livello delle prestazioni offerte. Toscano non ha mai cercato alibi finora ed è giusto così, ma si avverte la sensazione di una squadra meno brillante rispetto ad un mesetto fa.
Il motivo principale dell’involuzione del Catania si potrebbe ricercare nella misura in cui pesano le assenze. Specialmente in mezzo al campo. A lungo andare, fare costante ricorso sugli stessi interpreti lo paghi in termini di deficit fisico. Verna, Carpani e Luperini stanno tirando la carretta, in primis l’ex Catanzaro, alternando Jimenez e Quaini. Il fatto che quest’ultimo salterà per squalifica l’incontro di domenica sera riduce ulteriormente le opzioni in un reparto, quello di centrocampo, modellato sulle caratteristiche di gente come Di Tacchio (in primo luogo), Sturaro e De Rose, che combinano qualità e quantità con un impatto rilevante sul piano tattico.
Aggiungiamoci che Luperini sta rendendo al di sotto delle attese (ci si attende molto di più dall’ex Ternana). Se il centrocampo non brilla, settore in cui si determinano gli equilibri di qualsiasi organico, è inevitabile che ne risenta un pò tutta la squadra. La stessa fase difensiva appare meno impeccabile ultimamente, là davanti ad eccezione di Inglese gli attaccanti faticano a trovare le condizioni ideali per incidere.
Toscano cercava delle risposte dopo lo scivolone interno con il Latina, che qualche strascico forse ha lasciato. La vittoria tanto auspicata a Torre del Greco non è arrivata, rischiando persino di tornare a casa a mani vuote. Il Catania ha avuto, comunque, il merito di sapersi compattare in un momento di grande difficoltà , stringendo i denti su un campo insidioso, contro un avversario orgoglioso e scorbutico. Questo è l’aspetto principale da cui ripartire.
Ritornare alla vittoria darebbe, probabilmente, al Catania lo slancio emotivo necessario per aiutare ad affrontare la delicatezza del periodo. Domenica si conclude il tour de force con il Messina, poi ci sarà una settimana di tempo per ricaricare le pile, avvicinandosi gare ancora più impegnative. Le difficoltà ci sono, vanno fronteggiate con testa e cuore in attesa di recuperare qualche elemento dall’infermeria e ripristinare energie fisiche e mentali.
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