Vittoria sfiorata, la sensazione che con un pizzico di attenzione in più l’impresa si poteva concretizzare ma anche la consapevolezza di avere superato positivamente l’esame Avellino. Il Catania ha pareggiato al “Partenio-Lombardi”, campo difficile, tradizionalmente ostico, al cospetto di una delle realtà costruite per puntare ad un campionato di vertice e con quasi mezza squadra decimata dagli infortuni.
E’ stata una gara bella da vedere, con entrambe le formazioni pronte a giocarsela fino in fondo. Il Catania ha creduto davvero di potercela fare a centrare il bersaglio più grosso, ma negli ultimi 20′ sono stati determinanti i cambi effettuati dall’Avellino (soprattutto Russo e Liotti), che in panchina disponeva di tantissime risorse di rilievo con caratteristiche diverse, nell’economia di una partita nella quale il pareggio rappresenta un risultato tutto sommato giusto. Ma davvero i rossazzurri non avrebbero rubato nulla in caso di vittoria.
Mister Toscano, viste le numerose assenze, ha dovuto rivedere la formazione piazzando Raimo sul centro-sinistra, Carpani sulla fascia destra, riproponendo Jimenez nelle vesti di playmaker e Stoppa trequartista. Premiata anche la decisione di puntare su D’Andrea e Inglese in avanti. Forse, nel corso della ripresa, sarebbe stato più utile anticipare l’ingresso di Quaini in un momento in cui l’Avellino spingeva a più non posso nella speranza di riequilibrare il match, ma con pochissimi cambi a disposizione Toscano ha preferito temporeggiare.
Finalmente il Catania ha messo in mostra il vero D’Andrea, non soltanto per il suo primo gol in maglia rossazzurra ma per il dinamismo e la prestazione offerta sul rettangolo verde, non correndo a vuoto ma dialogando in modo proficuo con i compagni. Il pareggio di Avellino soddisfa nella misura in cui il Catania, in piena emergenza, ha affrontato i biancoverdi con lo spirito giusto, efficacia e qualità . Il maggiore possesso palla dei padroni di casa contro la capacità di attaccare lo spazio di un Catania ben messo in campo, che ha pagato le poche disattenzioni difensive.
In definitiva i rossazzurri hanno portato a casa un buon punto, che necessita di essere valorizzato da un calendario che, sulla carta, consegna agli etnei gare alla portata tra la fine di novembre ed il mese di dicembre, prima della sosta: Cavese, Taranto, Potenza e Sorrento. Sfide da capitalizzare al massimo, in programma dopo il nuovo confronto casalingo col Trapani in Coppa Italia di martedì. Allora sì che il Catania rientrerà prepotentemente in corsa per i piani alti della classifica.
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