Finalmente. Il Catania interrompe la mancata serie di vittorie, ritrovando il successo davanti ai propri tifosi. Il modo migliore per dimenticare Crotone e le prestazioni poco brillanti che accompagnavano nell’ultimo mese la squadra di Toscano. Al netto delle assenze, i rossazzurri hanno saputo reagire piegando la resistenza di un avversario di valore, costruito per vincere. Il Catania ha sopperito alle tante defezioni mettendo in campo l’atteggiamento giusto. Fino alla fine.
La formazione in distinta presentava un Catania con diversi elementi offensivi nell’undici di partenza. Un chiaro segnale che il mister ha inteso trasmettere alla squadra, dando l’input di una partita aggressiva e propositiva. Gli etnei hanno saputo interpretare i dettami tattici con giudizio ed equilibrio. Una prova fatta di sacrificio collettivo ha permesso al Catania di determinare un pò in tutte le zone del campo, partecipando con efficacia alle due fasi, dal reparto arretrato a quello avanzato. Ritrovando, per buona parte dell’incontro, la compattezza e la solidità delle battute iniziali del campionato.
Qualche sbavatura c’è stata, ma nel complesso il Catania ha corso pochi rischi al cospetto di un avversario che eccelle nello sviluppo del gioco offensivo possedendo una batteria di attaccanti niente male, con in testa Lescano, non a caso attuale capocannoniere con 11 reti. Non poteva che essere lui il pericolo principale per la difesa rossazzurra, la quale ha saputo imbrigliarlo per bene, concedendogli una sola vera occasione nell’arco dei 90′.
Il confronto diretto con la punta italo-argentina lo ha vinto Inglese, autore del gol decisivo ai fini della conquista dei tre punti, mettendo al servizio del Catania l’esperienza e l’istinto del killer in area di rigore. Ancora una volta gli etnei hanno sprecato tanto sotto porta, ma ci ha pensato l’ex Parma a togliere le castagne dal fuoco. Lo spirito di squadra ha fatto il resto, con uno Stoppa particolarmente ispirato per dinamicità e tecnica sulla trequarti. Migliorando in fase realizzativa può diventare un valore aggiunto.
Capitolo Jimenez: schierato come centrocampista centrale, il 22enne italo-spagnolo continua a non ricoprire il ruolo più congeniale ma è in crescita nella misura in cui entra nel vivo del gioco servendo palle invitanti per i compagni e contribuisce nella costruzione di una manovra più avvolgente. Deve migliorare, tuttavia, in fase difensiva. Prova ne sia che ieri, in più di una circostanza, ha perso dei palloni sanguinosi in zone del campo determinanti. I margini di crescita ci sono tutti, la qualità non gli manca. Lavorando con costante applicazione e impegno può salire di livello anche lui, come la squadra nella sua interezza.
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