12 punti (penalizzazione -1) raccolti nelle prime 11 partite con un ruolino di marcia di 3 vittorie, 4 pareggi e altrettante sconfitte, solo 6 reti all’attivo e 12 al passivo. Tra le squadre in lotta per la salvezza, quella della Turris è una delle difese meno battute. Una squadra, quella corallina, che gioca molto in verticale sfruttando le seconde palle, curando in modo particolare l’organizzazione di gioco e la fase difensiva. Non potrebbe essere altrimenti. Sulla panchina campana siede, infatti, un ex difensore arcigno. Quel Mirko Conte che in qualche occasione ha affrontato il Catania da avversario con le maglie di Sampdoria e Arezzo, in Serie B, vantando anche trascorsi in A.
Conte, dopo aver smesso di giocare, ha studiato da allenatore. E’ partito dal basso, iniziando con le giovanili del Modena, quindi ha collaborato con Mario Palazzi alla Lupa Castelli e al Foligno, nei dilettanti. Poi ha maturato esperienza in Svizzera, al Sion e al Lugano, sempre con il ruolo di tecnico in seconda, prima di lavorare come vice allenatore di Massimo Brambilla alla Juventus Next Gen, dove è arrivato nell’estate del 2020. Da quest’anno allena la Turris: “Prima ancora che il modulo, è importante chiedere alla squadra spirito di appartenenza e cuore, emozionandosi in quello che si fa. Credo che in questo girone sia necessario abbinare l’aspetto tecnico ad un atteggiamento battagliero”, questa la filosofia di Conte.
Il 50enne allenatore di Tradate (Varese) è solito schierare la Turris con la linea difensiva a tre ed un sistema di gioco basato sul 3-5-2 o 3-4-2-1. Esempio rappresenta un prezioso punto di riferimento per il reparto arretrato, oltre che un corallino d’adozione e bandiera autentica, avendo vestito la maglia corallina dalla formazione giovanile fino alla Prima Squadra. Cocetta, classe 2003 scuola Udinese il cui idolo è Sergio Ramos, ha nella fisicità, nell’anticipo e nella precisione nel fondamentale le caratteristiche principali. Il terzetto difensivo della Turris si completa generalmente con l’impiego di Ndiaye, 22enne senegalese che nonostante i suoi 190 cm è piuttosto veloce, giocando spesso d’anticipo sull’avversario convertendo l’azione difensiva in offensiva.
In mezzo al campo spicca l’esperienza di Casarini, 35enne dotato dal punto di vista fisico, votato alla corsa e tecnicamente valido, profilo che vanta nel curriculum anche tanta Serie A e B. Generalmente con lui a centrocampo agisce Morrone, mediano classe 2000 abile a giostrare il pallone da una parte all’altra del campo ed a chiudere le linee delle manovre avversarie, tagliando le linee con palloni filtranti su cui prestare attenzione.
Pesa l’assenza dello squalificato Pugliese, centrocampista dinamico, bravo nel gioco aereo, molto resistente, dotato di buone qualità tecniche e molto pericoloso nei suoi inserimenti senza palla. Al suo posto è probabile che giochi l’ex Juve Stabia Scaccabarozzi, giocatore di grande intensità. Altra opzione interessante è Castellano, scuola Atalanta unisce che abbina tecnica e struttura fisica, visione di gioco e personalità nel ricercare il pallone in fase di costruzione. Sugli esterni si segnala la crescita di Onofrietti, 19enne di proprietà del Bari – scuola Borussia Dortmund – e Parodi, ex Genoa, che lotta per una maglia da titolare con l’esperto Nicolao, il quale eccelle per tecnica e fisicità.
In avanti il pericolo numero uno è Giannone, calciatore di qualità che può mettere in difficoltà le difese avversarie ricoprendo il ruolo di esterno d’attacco, seconda punta o trequartista, e che tanta esperienza vanta in C e nel calcio professionistico (ha calcato anche campi di A e B). Giovedì potrebbe affiancare Ekuban, punta centrale da non sottovalutare che può ricoprire un pò tutti i ruoli del reparto avanzato.
Conte può anche schierare, tra gli altri, il gioellino classe 2004 Nocerino, cresciuto proprio nelle giovanili della Turris e seguito con attenzione da club di serie superiori e con doti spiccatamente offensive, veloce, bravo ad aggredire gli spazi. Impossibile non menzionare Trotta, ancora a secco di gol con la Turris ma centravanti forte fisicamente, cliente non semplice da marcare, in possesso di buona tecnica e di un piede mancino educato, con trascorsi nelle serie superiori.
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