Intervistato da lacasadic.com, il trequartista italo-spagnolo in forza al Catania Kaleb Jimenez torna sulla prestazione offerta a Caserta, parlando dei motivi che lo hanno spinto a trasferirsi alle pendici dell’Etna:
“Desideravo da tanto vivere una partita così, accanto ai miei compagni. Sono felicissimo per me ma prima di tutto per il gruppo. Ci tengo a ringraziare tutto l’ambiente, mi sta aiutando ogni giorno. Il gol è stato importante ma preferisco l’assist. Servirlo a un compagno forte come Roberto Inglese è stato ancora più bello”.
“Sono nato a Milano da una famiglia spagnola di Madrid, la mia ragazza vive a Valencia quindi viaggio spesso ma il mio percorso si è sviluppato in Italia. Faccio il lavoro dei sogni, in campo mi sento libero. La rete nella stagione 2022/23 con la maglia del Vicenza in Coppa Italia con dedica alla mamma? Il gol dell’Allianz Stadium contro la Next Gen è la cosa più forte che ho provato in carriera, in una giornata particolare. Vincere la coppa al ritorno fu straordinario, anche da squalificato. Giocavano Ierardi e Stoppa, due compagni meravigliosi che mi hanno sempre aiutato. Che bello essere ancora insieme”.
Perchè ho scelto Catania? Ho detto al mio procuratore che non potevo rifiutare una piazza da Serie A. La trattativa si è conclusa in neanche un giorno. Il Massimino non ha bisogno di essere descritto. Tutto ruota intorno al club, la gente vive di questo, è fantastico. Maglia numero 10? Ho sempre avuto il 20 perché il 10 era occupato, qui è successo il contrario. Il direttore mi ha dato l’ok e pure Francesco Lodi, con grande umiltà, mi ha incoraggiato a prendere quel numero senza problemi. Mi ha accolto benissimo. Era da un po’ che quella maglia non veniva scelta da un ragazzo giovane, ho visto grande felicità nel suo volto, anche per questo motivo”.
“A Faggiano è bastata una chiamata per conquistarmi. Ci trasmette entusiasmo, serenità e tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Toscano? Ascoltare come parla di me mi emoziona, ha vinto tanto e ci dà la mentalità adatta ad ogni situazione. In spogliatoio ho di fianco Inglese e Sturaro, c’è grande unità e ho respirato una serietà mai provata in carriera in termini di esperienza del gruppo. Catania non merita di stare qui, vogliamo impegnarci tutti a portarla in alto”.
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