EX ROSSAZZURRI – Spinesi: “Catania, il segreto è onorare la maglia. La squadra di Toscano tra le candidate più credibili per vincere il campionato”

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Gionatha Spinesi

L’ex bomber del Catania Gionatha Spinesi analizza il momento della squadra rossazzurra, intervenendo nel corso della trasmissione ‘A Tutta C’ sulle frequenze di TMW Radio. Ecco quanto evidenziato da tuttomercatoweb.com:

“Il Catania ha avuto qualche problema con i tanti giocatori messi sotto contratto, per un allenatore è difficile lavorare con una rosa così ampia e con diversi calciatori che dovevano uscire. Ora sono partiti, stanno facendo bene ma sono convinto che per potenziale, per blasone della piazza, per valore dell’allenatore e della rosa è una delle candidate per vincere il campionato”.

“Per la prima volta è stato fatto quello che ho sempre pensato servisse per vincere. La società ha prima preso l’allenatore, poi in base alle esigenze di modulo e caratteristiche è stato accontentato sul mercato. Il mister ha ottenuto 4-5 promozioni, ha rinunciato alla B conquistata col Cesena per sposare il progetto Catania. Sicuramente gli sono state date garanzie sulla competitività della squadra, è un maestro nel cercare promozioni e si stanno già vedendo le sue richieste di aggressione, recupero palla e subire meno gol possibili. Ci sta riuscendo e la classifica è già ottima, se il buongiorno si vede dal mattino il Catania è una delle candidate più credibili per vincere il campionato”.

La squadra è compatta, cerca di tenere alti gli avversari aggredendoli nella loro metà campo. Quando c’è da soffrire lo fanno bene, mi auguro fortemente che da quest’anno si possa dare il via a una scalata che possa portare il Catania e la piazza di Catania nelle categorie che merita. 

Quanto contano elementi di esperienza come Inglese, D’Andrea, Montalto e Sturaro? Catania è una piazza del sud, è difficile e particolare. Se hai esperienza sei avvantaggiato, ma il segreto di Catania non è dimostrare la forza dei singoli. Il segreto per entrare nel cuore dei catanesi è onorare la maglia, facevano 20 mila persone in Serie D, facevano diecimila persone a Roma in A. Per loro la maglia è sacra, quando hai dato tutto in campo e c’è l’impegno la piazza è felice”. 

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