DI GENNARO: “Foggia? Bicchiere più che mezzo pieno. Catania, sfida accettata. Vogliamo fare innamorare i tifosi di questo gruppo”

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foto Catania FC

Il difensore del Catania Matteo Di Gennaro, andato a segno a Foggia fissando il 2-2, ai microfoni di Telecolor – nel corso della trasmissione ‘Corner’ – torna sulla partita dello “Zaccheria” parlando anche della scelta di accettare la proposta del Catania dopo avere vinto con la Carrarese i playoff nella passata stagione. Pubblichiamo di seguito la prima parte dell’intervento di Di Gennaro:

“Durante il viaggio di ritorno dalla trasferta di Foggia abbiamo rivisto qualche spezzone di partita e confermo le impressioni dell’immediato post gara. A parte un’occasione sugli sviluppi di un angolo e i gol non hanno mai tirato in porta, perdere subendo due tiri e mezzo sarebbe stata una follia. Nella ripresa siamo entrati in campo con un’altra verve, con veemenza. De Lucia non sa come si è ritrovato il pallone tra le mani, abbiamo avuto altre potenziali occasioni, tante volte siamo arrivati sul fondo. Dopo il rigore la squadra ha avuto un’accelerata ulteriore. Abbiamo riaperto la gara tardi ma la reazione del secondo tempo è quella di una squadra forte“.

Sul primo gol c’era fallo su Castellini, sul secondo eravamo messi male, io prendo la palla di testa e va a finire dalle parti di Emmausso che la sposta per Tascone, il quale la mette all’angolino. Ci sono gare dove magari subisci poco e rischi di perderle. Si poteva vincere, avendo anche dimostrato di avere una forza superiore al Foggia perchè stavamo meglio fisicamente, creando tanto. Com’è il bicchiere? Più che mezzo pieno perchè tante volte partite recuperate così possono essere più importanti di gare vinte giocando male. Ti danno ancora più forza mentale, che poi è quella che ti fa svoltare completamente. Siamo stati bravi a rimetterla in piedi“.

“Nella mia carriera sono sempre stato in zone di mare. C’era l’occasione di venire a giocare al sud in una di quelle piazze che fatichi a rifiutare a prescindere dal progetto. Una piazza da Serie A, che ti porta 18mila spettatori in C. E’ bello giocare al ‘Massimino’. Per un giocatore è gratificante. Soprattutto per questo ho considerato il trasferimento. E poi ho accettato una sfida, avevo vinto il girone A e B, volevo mettermi alla prova anche nel girone C, mi hanno sempre parlato delle difficoltà di questo girone. Portare una squadra dopo tanti anni in un campionato diverso è una bella sfida, io sono venuto per quello fondamentalmente”.

Il mio approccio con Catania è stato molto buono, città molto aperta che mi sta permettendo di integrarmi velocemente. Ai tifosi posso promettere di dare sempre il massimo, cercando di aiutare i compagni a creare un ambiente sano allo scopo di raggiungere obiettivi importanti. Non sono venuto qui per vivacchiare, c’è un percorso dietro quello che facciamo e ci vuole tanto lavoro. Siamo una squadra creata da zero, vogliamo marcare l’impronta di un gruppo che faccia innamorare di noi stessi i tifosi, sperando di centrare l’obiettivo massimo. Nella costruzione di un gruppo, il criterio legato all’aspetto umano è quello più importante. L’aspetto umano spesso combacia con le vittorie del campionato. Nel nostro caso ti ritrovi in rosa anche tanti giocatori che hanno alle spalle campionati vinti“.

“Ho ottenuto promozioni in B sia vincendo il campionato che i playoff. Vincere un campionato è più semplice perchè se prendi continuità e tieni un ritmo costante, non perdi e porti sempre via punti, le possibilità aumentano. Poi è ovvio che ci sono anche le altre squadre. I playoff sono un altro campionato, arrivi con le forze a metà. Sono gare da dentro o fuori, come giocare una Champions. Li vince chi sta meglio fisicamente e arriva più lanciato mentalmente”.

===>>> CATANIA – Le parole di Di Gennaro, seconda parte

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