ANASTASIO: “Rispecchiamo il nostro allenatore. Faggiano figura imprescindibile. Quando tutti capiremo il nostro potenziale saremo una macchina da guerra”

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foto Catania FC

Il laterale sinistro del Catania Armando Anastasio, ospite della trasmissione ‘Futura Gol’, a cura di Futura Production:

Dobbiamo guardare a noi stessi. Ogni tanto un occhio va sulla classifica ma noi dobbiamo fare il nostro cammino, poi vediamo quale sarà la situazione nel girone di ritorno. Rispecchiamo il nostro allenatore che ha un carattere forte, ci trasmette durante la settimana l’importanza di non mollare. Ci prepara anche mentalmente alle situazioni che possono capitare durante le partite”.

“Siamo andati a Foggia facendo male il primo tempo ma dentro di noi non ci sentivamo di perdere, anche dopo il rigore sbagliato e varie occasioni avute successivamente abbiamo cercato in tutti i modi di rimettere in piedi la partita. Il rigore ci ha dato ancora più rabbia, parlando con Castellini chi chiedevamo come fosse possibile che la palla non volesse saperne di entrare. Per fortuna poi siamo riusciti a pareggiare. A fine primo tempo il mister ci ha detto di svegliarci. Eravamo stati avvertiti che sarebbe stata una gara strana vista la situazione purtroppo creatasi in settimana. Metti il fatto che siamo il Catania, poi lo loro avevano ancora più motivazioni dopo quanto successo”.

La maggior parte delle squadre di questo campionato sono inferiori al Catania ma non si vince con i nomi, perchè in qualsiasi campo è una guerra. C’è un fattore ambientale importante, bisogna prepararsi davvero bene sotto l’aspetto mentale perchè ci aspettano come se fosse la gara della vita. Io ne so qualcosa, avendo affrontato il Catania da avversario. Il mister ci dà una grossa mano sotto questo aspetto”.

L’impatto con Catania per me è stato simile a Napoli perchè sono due città che si assomigliano, anche le persone. Quando sono entrato allo stadio la prima volta mi ha dato un pò quella sensazione di essere al ‘Maradona’. Non dico che ci si abitua, ma devi subito dimenticare tutto quello che c’è fuori perchè puoi deconcentrarti pensando ai cori dei tifosi, ma è un’emozione indescrivibile quella che si prova nel nostro stadio”.

“Credere nella vittoria del campionato? Deve essere così. Del resto ci chiamiamo Catania, ma la devi conquistare. Noi dimostriamo sempre di non mollare mai e così faremo fino alla fine della stagione. Vincere il campionato è il nostro sogno, inutile negarlo. Ce la metteremo tutta, sappiamo che non è semplice perchè non siamo gli unici. Ci sono altre squadre attrezzate, forse più di noi perchè vengono da annate in cui si erano già preparate e costruite per questo. Dobbiamo dare filo da torcere a tutti. Fa piacere che la società esponga obiettivi ambiziosi, io come tutti spero di arrivare in alto quanto prima possibile, scalando la montagna insieme. L’osso più duro chi è? L’Avellino ha mantenuto la struttura dell’anno scorso fondamentalmente. Nel progetto si potrebbe dire che è più avanti, penso che è la squadra che dovremo tenere particolarmente d’occhio”.

E’ un torneo che si gioca davvero sull’aspetto mentale, i particolari fanno la differenza. In trasferta dobbiamo sicuramente cercare di incamerare più punti possibili, ma il ‘Massimino’ deve essere il nostro fortino, nessuno deve fare punti a casa nostra. Il nostro allenatore ci trasmette la mentalità di chi deve provare ad andare sui campi per vincere, se non riusciamo a farlo evitando di perdere“.

“Siamo una squadra quasi interamente nuova, si è formata a fine agosto. Dopo 10 giornate la classifica è buona ma stiamo iniziando a carburare adesso. Possiamo solo crescere, gara dopo gara, cercando di limare i difetti. Avevamo iniziato con un modulo di gioco, poi cambiato, perdendo Di Tacchio, Sturaro, De Rose. Ci siamo dovuti riadattare a tante situazioni, non è facile perchè siamo una squadra in costruzione. Il rigore fallito da D’Andrea? In organico abbiamo attaccanti forti che si rispettano tra loro. C’è da apprezzare il gesto di Inglese che, magari, voleva fare sbloccare D’Andrea che ancora non ha segnato”.

“Tra gli avversari affrontati chi mi ha impressionato di più finora? Nessuno, dipendiamo da noi stessi. Se andiamo in campo come sappiamo, sono gli altri che devono porsi il problema su di noi. ln molti si chiudono quando ci affrontano, cercano comunque di metterla ancora di più sulla ‘guerriglia’. Dobbiamo stare attenti ad ogni particolare, cercando di fare la gara che prepariamo durante la settimana, poi in ogni partita ci sono gli episodi, tante componenti”.

“Degli 0-0 casalinghi quale mi fa arrabbiare di più? Forse quello col Cerignola, ma anche l’altro. E’ un percorso che dobbiamo fare, meglio se si commettono adesso certi errori e non dopo. Qualche errore è inevitabile commetterlo. Finora non ci hanno condizionato chissà quanto. Dobbiamo studiare dove migliorare e ripartire ancora più forti. Noi ancora non ci rendiamo conto di quanto siamo forti. Quando capiremo tutti il nostro potenziale saremo una macchina da guerra“.

Jimenez ha delle qualità incredibili. Anch’io lo bacchetto durante gli allenamenti (ride, ndr). Possiede delle qualità che non hanno tutti, deve rendersi conto che milita in un girone diverso. Il suo percorso fa parte del processo di crescita di un ragazzo che a 22 anni gioca nel Catania ed è già avanti. Ha tutto il tempo per migliorare. Aspettiamolo, è quello che ci farà vincere le partite più importanti”.

“Io quanto posso crescere ancora? Sto acquisendo sempre maggiore condizione. Visti i carichi di lavoro iniziali è normali venire fuori dopo. Ancora è presto, non sono ancora al top come il resto della squadra. Andando più avanti, soprattutto nel girone di ritorno, tutti quanti avranno una crescita esponenziale nel nostro gruppo“.

“Faggiano? Il direttore è una figura imprescindibile, troppo importante per noi. Ci sta vicino anche in questo momento e non è scontato viste le questioni personali. Lui è persona che capisce tutti i momenti all’interno di uno spogliatoio e fuori dal campo, ti dà una mano in qualsiasi circostanza. Adesso dobbiamo solo fare il tifo per lui, che fa sempre di tutto per esserci. Anche prima di partire per Foggia è venuto da noi con le sue forze, non ce l’aspettavamo. Questo ti fa capire la persona Faggiano, vuole starci vicino a tutti i costi“.

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