A MENTE FREDDA – Brusca frenata. Difetti da limare e pregi da valorizzare per il rilancio immediato

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foto Catania FC

Eccola, la Serie C. Se qualcuno se ne fosse dimenticato, l’esito di Catania-Latina ha ricordato come il campionato di Lega Pro nasconda mille insidie e, soprattutto nel girone C, non esistano incontri dall’esito scontato. In pochi, francamente, avrebbero scommesso sulla vittoria del Latina.

Mister Toscano aveva detto a chiare lettere alla vigilia che sarebbe stata una gara molto impegnativa. L’ex difensore rossazzurro Giuseppe Baronchelli, invece, ai microfoni di Telecolor aveva definito il confronto col Latina «il più difficile di questa parte di stagione per il Catania», aggiungendo l’importanza di giocare «senza frenesia» una gara che avrebbe detto tanto sulla crescita del gruppo.

Ebbene la squadra rossazzurra ha steccato proprio contro i pontini, per giunta al “Massimino”, scivolando dal secondo al sesto posto. Campionato che si conferma equilibrato e, soprattutto, imprevedibile. In questo contesto la squadra del Catania appare competitiva e ben costruita malgrado le note difficoltà incontrate in sede di calciomercato, ma i numeri fotografano sempre la realtà dei fatti.

In questo caso evidenziano che, ad oggi, il Catania ha dei limiti in fase realizzativa, avendo messo a segno in 11 partite di campionato 14 reti delle quali appena 4 in casa, dove il Benevento capolista del girone invece ha vinto 6 gare su 6. Sanniti che si dimostrano un autentico rullo compressore specialmente tra le mura amiche, a differenza di un Catania balbettante proprio in quella che dovrebbe rappresentare la propria roccaforte.

I rossazzurri faticano tanto a scardinare le difese avversarie al “Massimino”. In generale nelle ultime due gare si sono registrati passi indietro anche sul piano dell’attenzione in fase difensiva: a Foggia gli etnei hanno sopperito alle amnesie con il carattere, contro il Latina è mancata anche la capacità di reagire con lucidità e furore agonistico.

Le avversarie ti studiano, hanno capito che il Catania sa essere devastante quando attacca lo spazio se trova varchi liberi. Al cospetto di squadre abili a chiudere gli spazi e ripartire, però, spesso va in difficoltà. Le assenze di Sturaro, Di Tacchio e De Rose nel settore nevralgico del campo non aiutano, lo si è detto a più riprese. Là davanti Inglese si sacrifica moltissimo, svariando su tutto il fronte d’attacco e rivelandosi prolifico in zona gol, ma le altre punte non riescono ad incidere significativamente nello sviluppo della manovra e Toscano chiede più alti livelli di intensità fisica e mentale nell’arco dei 90′. Vanno anche sfruttati con molta più efficacia i calci piazzati, avendo il Catania giocatori adatti allo scopo per struttura e capacità tecniche.

Adesso che si è interrotta bruscamente la serie di cinque risultati utili consecutivi, per il Catania è tempo di riprendere il cammino limando i difetti citati e valorizzando i pregi di una squadra che, in precedenza, ha dimostrato di eccellere per compattezza, grinta, aggressività e capacità di riconquistare il possesso della sfera spingendo con idee di gioco, occupando l’area di rigore avversaria con tanti uomini. Nessun catastrofismo, ma urge ritrovare la giusta mentalità in una categoria nella quale non puoi concederti rilassamenti di alcun tipo, rialzando subito la testa per ridurre il distacco dalla vetta.

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