STAMPA LOCALE – Patanè: “Catania, rivoluzione copernicana. Serve tempo. Involuzione nel gioco in casa”

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Dopo il pari interno con l’Audace Cerignola ed in vista delle prossime partite, il giornalista Angelo Patanè si sofferma ai microfoni di Telecolor sul momento attraversato dal Catania di Mimmo Toscano con una serie di considerazioni. Ecco quanto evidenziato:

“L’ultima partita che il Catania ha giocato con l’Audace Cerignola risale a sei mesi fa. Solamente due giocatori rossazzurri, da allora, hanno ripresentato la loro partecipazione alla gara, dunque capiamo quale rivoluzione copernicana sia arrivata a Catania. Il resto rimane una formazione che ancora deve conoscersi. Altro aspettato da considerare, il fatto che ci ha entusiasmato inizialmente la fase difensiva. Toscano si è concentrato più su questa perchè il 7 agosto dissero al tecnico ex Cesena che tutti gli attaccanti individuati non sarebbero arrivati se non prima venisse svuotato il comparto di giocatori in uscita. I nuovi attaccanti sono arrivati nell’ultima settimana di mercato. Inoltre sono giocatori reduci da un periodo di inattività. Vedi D’Andrea, Montalto e Inglese. Dobbiamo dare tempo squadra e allenatore di ricucire anche la fase offensiva“.

“Raffronti con l’anno scorso? Al netto di quanto accaduto la scorsa stagione, quest’anno si è partiti dall’anno zero. Il precedente era già un anno 1 per il Catania, poi c’è stata quella brusca interruzione mandando via il Direttore Sportivo, cambiando allenatori. Oggi partiamo da un anno zero ma con quello che tutti quanti abbiamo ritenuto necessario, cioè con un impianto tecnico qualificato e riconoscibile, una struttura societaria che ragiona in termini di impatto emotivo ma anche di lettura e progetti, finalmente una squadra con all’interno grande competitività e un gioco che lo scorso anno non è quasi mai decollato“.

“A Giugliano la squadra si è presentata ripetutamente alla porta avversaria, a fronte di una sconfitta e due chiare letture difensive sbagliate, quella di mercoledì invece è una partita che il Catania ha pareggiato ma dimostra una involuzione nel gioco casalingo. In quelle gare dove le individualità, la ‘cazzimma’ di alcuni giocatori in campo si deve vedere, se hai dei fiori all’occhiello proprio in casa devi farli sbocciare. Se non li metti in condizione di farlo, la prima partita che fa registrare un vero passo indietro è quella di mercoledì, non tanto la gara di Giugliano. Fermo restando che il Catania ha affrontato in questa parte di campionato solo squadre che occupano le prime posizioni in classifica“.

“In questo momento manca a centrocampo un giocatore insostituibile come Sturaro. Mancano Di Tacchio, De Rose, mancano le prime e le seconde scelte. Chi deve subentrare ancora non è nella migliore condizione fisica, vedi Verna, e allora bisogna ragionare su chi potrà giocare dal 1′ domenica, ipotizzando anche l’inserimento di un giovane centrocampista. Jimenez? Mercoledì nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo aveva accennato qualcosa di buono. E’ un giocatore che può fare la differenza, la maglia del Catania secondo me non gli peserà. Guglielmotti, invece, in questo momento penso di metterlo nel podio più alto per carattere e caratteristiche. Doveva recuperare da un infortunio, peccato che non abbia potuto giocare dall’inizio mercoledì. Toscano non è uno stupido, se centellina i giocatori in campo è perchè c’è un contesto di preparazione che ancora evidentemente non gli permette di stare tranquillo”.

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