STAMPA LOCALE – Patanè: “Catania, forti motivazioni e bel gioco. Toscano attento dentro e fuori dal campo”

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Angelo Patanè

Il giornalista Angelo Patanè, ai microfoni di Telecolor sottolinea i meriti del Catania di Mimmo Toscano in questo avvio di campionato soffermandosi su alcuni aspetti in particolare. Ecco quanto evidenziato:

“Il Catania è una squadra che presenta grandi motivazioni ma sottolineo anche il bel gioco che produce. Bene la mentalità, la concentrazione, i subentrati sono importanti perchè danno subito un contributo. Io faccio fatica a ricordare una squadra che gioca un bel calcio in queste latitudini complicate e complesse come in Serie C. La squadra segue la fase difensiva con attenzione ma svolge altrettanto bene quella offensiva, facendo sempre densità in area di rigore con 4-5 uomini”.

“Si dice sempre che Toscano è un grande motivatore, tiene sul pezzo tutti quanti ed è un maniaco della perfezione. Aggiungo che sta sempre molto attento alle dinamiche dentro e fuori dal campo. Guarda molto il comportamento dei giocatori, questo rappresenta uno dei segreti che lo hanno condotto a vincere tanti campionati”.

“Nel gruppo di lavoro rossazzurro è stato giustamente riconfermato chi opera con professionalità nelle proprie sfere di competenza. Tra questi cito Max Velotto. Ex arbitro italiano con tanta esperienza in Serie B ed A, è l’addetto agli arbitri del Catania. Ha un compito importante, evitando che certe situazioni possano degenerare. Ad esempio a Biella è stato il primo ad intervenire subito dopo l’ammonizione a Toscano, non ha fatto in tempo ad arrivare su Faggiano che era distante, ma è uno di quei profili che in un certo senso danno del tu alla classe arbitrale e sanno discutere proprio perchè si tratta di un ex arbitro con un’esperienza importante, avendo ancora legami e rapporti con la federazione confrontandosi in maniera professionale con vari direttori di gara“.

Le prestazioni di Sturaro non passano inosservate. Sottolineo un aspetto riscontrato a Biella quando, ad un certo punto, lui si trovava a ridosso dell’area di rigore della Juventus Next Gen ed ha cominciato a rincorrere Afena-Gyan, entrato da una ventina di minuti, recuperando 45 metri ed il pallone autorevolmente come dire «io sono Sturaro, tu ancora devi crescere». De Rose, poi, ha vinto un sacco di campionati, conosce la categoria, ha già avuto grandi legami con i compagni di squadra, ce ne siamo accorti anche nella preparazione della gara. Pronti via, nel momento più delicato della gara è entrato ed è stato determinante”.

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