La Juventus Next Gen sulla strada del Catania. Appuntamento a Biella per sfidare i giovani bianconeri allenati da Paolo Montero, uomo simbolo nella storia della Juve considerando le sue quasi 300 partite disputate come difensore. Da dieci anni ha intrapreso la carriera di allenatore, da qualche anno lo fa proprio sulla panchina bianconera. Prima con l’Under 19, poi venendo promosso ad interim alla guida della prima squadra per le ultime due giornate sostituendo l’esonerato Massimiliano Allegri, prima di guidare appunto la Next Gen prendendo il posto di Massimo Brambilla.
Una sconfitta ed una vittoria nelle prime due giornate del campionato di Serie C condite da 6 gol fatti (ha fatto meglio solo l’AZ Picerno finora con 7 centri all’attivo), ma anche 6 reti subite. Segno di una squadra in cerca di continuità nei risultati e nelle prestazioni, che concede più di qualcosa dietro ma quando attacca lo fa a pieno organico e con qualità .
Fautore di un calcio coraggioso e intraprendente, ricercando sistematicamente di costruire l’azione dal basso attirando l’avversario per creare spazi, Montero chiede alla sua Juventus Next Gen di schierare diversi giocatori in fase offensiva, sfruttando l’ampiezza degli esterni di centrocampo e gli attaccanti che si alternano tra profondità e mezzi spazi con una impostazione tattica bassata sul 3-4-2-1 ed un possesso palla organizzato. Sabato, a Biella, potrebbero dunque esserci tutte le premesse per assistere ad una gara molto intensa e “aperta”.
Il progetto Next Gen è nato nel 2018, col nome di Juventus U23, ma dal 2022 il team ha assunto l’attuale denominazione, rivelandosi un serbatoio autentico per la prima squadra. Basti pensare che ci sono calciatori ad avere già esordito con la stessa. Citiamo gli esempi degli attaccanti Anghelè e Da Graça, il terzino Savona, la punta Mbangula (entrambi promossi quest’anno in prima squadra dalla Next Gen). Tanti altri giovani sono sotto osservazione.
I difensori Poli e Scaglia, la punta Guerra, sono i calciatori più esperti, chiamati a dare una mano nel percorso di crescita di tanti ragazzi di belle speranze che, in questa stagione, vivono un processo formativo importante nel girone C. Il reparto arretrato è guidato dall’esperienza del già citato Filippo Scaglia. Stivanello è un difensore interessante, solido, capace di giostrare sia da centrale che da braccetto di destra nella difesa a tre. Pedro Felipe spicca per capacità di lettura nell’anticipo e nel duello con il diretto avversario. A difesa dei pali, Giovanni Daffara (classe 2004) è un buon prospetto.
In mezzo al campo Palumbo si fa notare per tecnica, velocità di esecuzione e visione di gioco, abbinando la fisicità di Peeters, classico centrocampista di rottura di ottima stazza. Macca, ex Virtus Francavilla, ha forte personalità e carisma mentre Owusu fa della duttilità la sua arma migliore. Sulla destra Comenencia può ricoprire il ruolo di terzino bloccato o di esterno a tutta fascia, possedendo una certa capacità di adattamento. Cudrig è un laterale sinistro offensivo pronto a dare il suo valido contributo anche partendo qualche metro più indietro, dotato di una importate struttura fisica. Amaradio rappresenta un’altra opzione, trattandosi di un esterno a tutto campo che spicca per gamba e intelligenza tattica. Puczka possiede invece caratteristiche molto più difensive ed è abile nella gestione della palla.
Nel reparto offensivo Anghelè è un attaccante versatile, può essere utilizzato come centravanti, seconda punta, ala o trequartista. Mancini giocatore aggressivo, fisico e potente un pò come Semedo; Da Graça ha fiuto del gol, fisico e generosità ; Papadopoulos funge da trequartista di raccordo tra i reparti ed è arrivato dal Genoa in prestito con diritto di riscatto per una cifra che si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro. Lo spunto in velocità è l’arma principale di Afena-Gyan, a cui aggiunge un discreto tiro dalla distanza e una buona tecnica. Guerra è un autentico bomber di razza. Per lui parla una carriera ricca di gol in Serie C. 17 ne ha siglati la scorsa stagione in bianconero, 10 e 14 nelle due annate precedenti tra le fila della Feralpisalò.
Il gruppo juventino è complessivamente molto giovane, l’età media di 21.7 anni lo conferma, ma la qualità non manca nella squadra di Montero. Per il Catania si avvicina un’altra battaglia sportiva sul rettangolo verde, da affrontare col piglio giusto e motivazioni importanti al cospetto di un avversario che corre tanto e non rinuncia mai a giocare il pallone.
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