«Guarda come si allena Sturaro. Resta con noi. Conosco il valore del ragazzo non solo sportivo. Io ci credo». Aveva visto giusto, ad Assisi, Daniele Faggiano. “Stefano Sturaro ha sostenuto una preparazione esemplare: zero allenamenti saltati, le prove tattiche eseguite a regola d’arte, con una rabbia agonistica che emergeva ogni giorno di più. In campionato il centrocampista ha trasferito il suo bagaglio per intero: esperienza, senso della posizione, giocate inappuntabili. Il salvataggio sulla linea nel corso del match contro il Benevento, al Massimino, è diventato il suo nuovo biglietto da visita esibito a una tifoseria che osserva, apprezza, rivaluta”, riporta La Sicilia.
“Il report dell’ultima partita ha dato continuità alle belle sensazioni offerte: il tocco sulla preparazione del calcio di punizione che aveva portato Anastasio a firmare l’1-0, il cross per Inglese, bravo a girarsi trafiggendo il portiere. E, poi, la fase di non possesso, i suggerimenti ai compagni e tanto altro ancora”, si legge. Tornano attuali le prime parole pronunciate dal giocatore il giorno del suo arrivo, a gennaio. «Ho scelto Catania dopo essermi documentato a lungo. Ho ‘studiato’ per settimane ambizioni, caratteristiche, possibilità di esprimermi al meglio dopo l’esperienza non tanto positiva vissuta all’estero. Sono qui a prescindere dalla categoria per dare qualcosa alla squadra e a me stesso».
Nella passata stagione Sturaro “ha passato più tempo in infermeria o a tentare di recuperare. Esperienza tutt’altro che edificante. Vista la caratura del giocatore erano piovute critiche aspre e anche giustificate”. Adesso “la seconda possibilità creata da Faggiano ha portato Sturaro a rivalutarsi agli occhi di una piazza che oggi stravede per il centrocampista che porta in dote la grinta e l’esperienza che serve più che mai pure in una Serie C di calcio e calci”.
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