“Autorità e lotta. Tanti gol, anche. Tre in casa della Juve dei talenti”, riporta La Sicilia. Il Catania “ha dominato la scena senza scomporsi di fronte alle avversità come il gol annullato in avvio e il 2-1 dei ragazzi di Montero che rischiavano di riaprire il confronto. Invece questa squadra dispensa serenità, sicurezza, affidabilità perchè lotta e non spreca palloni. Perchè vede la porta e c’è una collaborazione tra reparti che sarà l’arma decisiva sempre”, si legge. “Lo è stata ieri a Biella perchè Toscano ha dato al gruppo una organizzazione di gioco valida nelle due fasi. Il migliore in campo è il Cannibale. Ovunque vada lascia il suo marchio, a Catania ha cominciato come avrebbe voluto”, evidenzia il quotidiano.
Sulla partita, si sottolinea nel primo tempo la solidità dei rossazzurri “ripartendo sulle fasce con Guglielmotti, il solito trattore, e Anastasio. Lunetta continua a fare un gioco sporco ma utilissimo a ridosso dell’area come un falso 9 rodato. In mezzo Sturaro e Di Tacchio sono la barriera ideale costruita da Toscano”. Non si capisce perchè l’arbitro non abbia concesso la rete a Lunetta, parlando di “vera e propria ingiustizia”. Il Catania “non si scompone, continua a dialogare senza sprecare palla” mentre la Juve NG nel primo tempo “non punge dalle parti di Bethers”.
Secondo tempo che “vede tra i protagonisti Inglese”, il quale “mette in cassaforte il match”. Il suo avvio con il Catania “conferma la lungimiranza di Damiele Faggiano che lo ha fortemente voluto con sè dopo un periodo non esaltante”. Nel corso della gara fioccano i cartellini gialli e rossi. “Quaini chiude il match sbucando dal palo più lontano per colpire al volo”. Il recupero “è accademia e gestione della palla con qualche affondo e un volo di Bethers per non rischiare più di tanto. I 500 tifosi arrivati in Piemonte fanno festa con i giocatori”. Esulta sotto la tribuna dei 500, “dove prima era passato il patron Pelligra, anche Toscano che poi torna concentrato sulla prossima gara”.
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