Facciamo un passo indietro. 7 settembre, Juventus Next Gen 1-3 Catania. Venti giorni fa eravamo un pò tutti d’accordo nel riscontrare un Catania dotato di una spiccato senso d’appartenenza, uno spirito di squadra marcato, un gruppo compatto e coeso, tatticamente solido e capace di esprimere un gioco abbastanza piacevole. Nelle tre partite successive, invece, i rossazzurri hanno racimolato appena due punti, pareggiando in casa contro l’AZ Picerno (0-0), perdendo a Giugliano (3-2) e non andando oltre lo 0-0 al cospetto dell’Audace Cerignola.
La squadra di Toscano ha affrontato tre avversarie in salute: Picerno e Cerignola, infatti, occupano i quartieri alti della classifica, lo stesso Giugliano era reduce dal ko maturato proprio a Cerignola ma dopo un primo tempo in cui aveva messo in seria difficoltà la compagine pugliese. Oggi le formazioni citate occupano tutte i primi posti nel girone C. Al di là di questo, è innegabile che gli etnei hanno fatto registrare un’involuzione.
Tatticamente si evidenzia una maggiore difficoltà nel recuperare il possesso della sfera e sviluppare una manovra fluida ed efficace. Parte dei problemi è riconducibile alle defezioni importanti in mezzo al campo. Di Tacchio e Sturaro avevano assicurato un certo equilibrio, poi l’infortunio dell’ex centrocampista della Salernitana, il successivo forfait di De Rose, ieri il ko dello stesso Sturaro, hanno complicato i piani nel settore strategicamente più importante di qualsiasi squadra di calcio. Qualche equilibrio il Catania lo ha smarrito a centrocampo, la fase difensiva ne ha risentito come dimostrano gli errori evidenti commessi a Giugliano.
Là davanti lo stato di forma di Inglese e compagni non è ancora dei migliori. Da Stoppa a D’Andrea, passando per Montalto e Jimenez, tutti sono alla ricerca di una condizione ottimale. Lo stesso Luperini non ha brillato in campionato quando è stato chiamato in causa. Sugli esterni si è fatta sentire nelle ultime gare l’assenza di Guglielmotti. Mister Toscano, anche a seguito delle numerose defezioni, ha modificato spesso gli interpreti. Questo non aiuta nel processo di amalgama di una squadra quasi del tutto nuova e con tante potenzialità finora inespresse.
Se prima il Catania di Toscano non era un gruppo di fenomeni, però, all’improvviso non può essersi trasformato in un team di brocchi. E’ lampante la ricerca di un equilibrio ben definito. Perchè quando i rossazzurri evidenziano una certa solidità difensiva, poi in avanti creano poche situazioni di pericolo. Nel momento in cui aumenta la spinta offensiva, invece, dietro la difesa balla e si rischia di combinare la frittata. Negli ultimi metri le idee non mancano ma fin troppo spesso viene meno la stoccata vincente.
Attendendo il recupero degli infortunati e che gli ultimi arrivati entrino in condizione, la speranza è che il lavoro profuso in settimana consenta al Catania di ripartire dalle certezze acquisite in avvio di stagione. Solo il tempo dirà quale percorso potrà intraprendere la squadra di Toscano. Le basi per vivere un’annata ambiziosa ci sono,ma come sempre è il campo a parlare. Adesso sta al Catania imprimere una marcia in più nelle prossime gare, a cominciare dal nuovo confronto al “Massimino” con il Monopoli.
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