Quando nell’estate dello scorso anno Gabriel Popovic fu ufficializzato come neo acquisto del Catania, il ragazzo si presentò così: “Sono felice di essere qui. Questo mi sembra veramente un grande club e sono entusiasta di cominciare il mio viaggio a Catania. Esperienza con gol nella Nazionale australiana under 20 importante per la mia crescita? Sì, giocare per la Nazionale è sempre un onore, mi piace segnare, è il mio lavoro. Segnare per la Nazionale è probabilmente una delle migliori cose che tu possa fare. La proprietà del Catania è australiana, capisco che siamo in qualche modo connessi e sono qui per dimostrare cosa possono fare gli australiani. Mi è sembrato fantastico riscontrare una media allo stadio di 15mila spettatori a partita. E’ un sogno, qualcosa di emozionante”.
Parole di un ragazzo altamente motivato che, però, la scorsa stagione trovò pochissimo spazio disputando appena 2 gare in rossazzurro. Poi, a gennaio, l’inevitabile cessione al Fiorenzuola per acquisire minutaggio, ma sulla base del prestito. Giusto perchè il Catania ha ritenuto di credere in prospettiva sul giocatore classe 2003 nato a Westminster (Inghilterra) ma con nazionalità australiana e passaporto croato. Anche a Fiorenzuola, tuttavia, ha giocato molto poco, appena 6 gare con più di 60 minuti complessivi.
Al termine della stagione Popovic è rientrato alla base, venendo convocato per il ritiro di Assisi ed il primo match ufficiale 2024/25 dei rossazzurri, in Coppa Italia al cospetto della Carrarese. Mister Toscano lo ha impiegato dal 1′, lui ha risposto trovando per la prima volta in Italia la via della rete. Un gol importante, valevole per il momentaneo pareggio dopo che nel corso del primo tempo aveva sciupato un’ottica occasione fallendo il tap-in successivamente al palo centrato da Castellini. Per Popovic è stato, in ogni caso, un test utile. Il bel gol rifilato alla Carrarese può rappresentare un trampolino di lancio per il futuro.
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