«Quello del ritardo della copertura della garanzia è un disguido che sarà risolto in poche ore». Parla dall’altro capo del mondo, il presidente del Catania Rosario Pelligra, che nelle ultime ore ha parlato con Grella più volte: «E’ soltanto una questione tecnica, dovuta alla fideiussione che da una banca straniera deve essere autorizzata da un istituto italiano», le parole di Pelligra evidenziate da La Sicilia. Poteva pensarci prima, Pelligra. Ma ieri “ha ribadito allo stesso Grella e Sergio Parisi, assessore allo sport del Comune di Catania, che nelle prossime ore tutto verrà appianato”, riporta il quotidiano.
Sono arrivate rassicurazioni dal presidente, dunque, ma “non si è ancora parlato di budget complessivo”. A maggio Pelligra era convinto di investire una cifra necessaria per un campionato d’alta classifica, una C a vincere. Vedremo se sarà ancora così o se, invece, ci sarà un ridimensionamento per un anno delle spese da destinare al calcio per poi rilanciare subito dopo.
Voci che si rincorrono mentre, ad oggi, non vi è traccia alcuna del centro sportivo da realizzare (Pelligra aveva parlato di undici campi per fare giocare tutti i ‘picciriddi’), nessuna novità sul fronte Torre del Grifo, non prendendo alcun campo alternativo ma affidandosi al Cibalino e al campo principale. E’ saltato anche l’accordo intavolato con la Saturnia di volley per volere del patron Luigi Pulvirenti che non ha inteso attendere e continuare il dialogo, la Pallacanestro Varese è un affare che oggi non è stato portato a termine.
“Per carità nessuna critica, Pelligra ha magari ragione se non vede che l’affare è conveniente sotto ogni punto di vista. Tutto legittimo, per carità, ma possibile che un solo (chiamiamolo così) affare non sia stato concluso? Pelligra ha cambiato idea sulla Sicilia e su Catania? Non vuole più investire subito? Ha maturato altri interessi? Ha litigato con qualcuno? Quale sarà l’impegno di Pelligra verso il calcio rossazzurro?”. Pelligra, inoltre, “non è mai arrivato al ritiro di Assisi”. Ha da lavorare ma “il Catania non è un giocattolo”, si legge.
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