Dieci anni dopo la sua ultima partita in rossazzurro e il suo ultimo gol (all’Atalanta), Gonzalo Bergessio è tornato alle pendici dell’Etna dove rimarrà un paio di giorni appena per completare un tour europeo che lo ha visto visitare Spagna e Francia. La tappa a Catania era una promessa lanciata qualche tempo fa durante un’intervista, ritrovando amici, permettendo alla famiglia di far visitare la città, fare un giro attorno allo stadio per ammirare con moglie e figli il murales a lui dedicato. Lo ha accolto in aeroporto il suo amico di sempre, Giuseppe Romeo, che anni fa lo coinvolse in un progetto di beneficenza per aiutare i bambini del Terzo Mondo bisognosi di istruzione e di forniture idriche.
“Andremo a Taormina perchè è un posto magnifico e poi faremo un giro a Catania con il mio amico Giuseppe Romeo che mi ospiterà a pranzo dalle parti di Giarre, a casa sua. Voglio fare vedere a mia figlia Francesca, che è nata a Catania – e ne vado fiero -, la città che le ha dato i natali. Le spiegherò il calore della gente, lei con i suoi occhi vedrà la bellezza di una città che è rimasta nel nostro cuore e lo sarà sempre. Ora da turista ho tanto tempo per recuperare rapporti di amicizia, visitare la città e mangiare qualcosa di buono che ai calciatori è proibito (ride, ndr)”, dichiara Bergessio a La Sicilia.
A proposito del Catania di oggi: “Nella scorsa stagione ha superato le difficoltà, adesso leggo che sta rilanciando con una campagna di rafforzamento valida grazie al lavoro del diesse Faggiano. Ho letto che Toscano è al timone della squadra e per la Serie C è una scelta azzeccata. Voglio mandare un saluto affettuoso ai dirigenti, al capo ufficio stampa Scaltriti, a Franchina, al fotografo Galtieri e a tutti i tifosi che spesso ritrovo con i favolosi commenti in dialetto sui social“.
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